Tesi etd-06012018-173441 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ROSATI, FEDERICA
URN
etd-06012018-173441
Titolo
I meccanismi di risoluzione delle crisi bancarie: Italia ed Europa
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof. Colombini, Fabiano
Parole chiave
- bad bank
- bail in
- bridge bank
- BRRD
- Caso Veneto
- crisi finanziarie
- risoluzione
- salvataggio quattro banche
- strumenti di risoluzione
Data inizio appello
02/07/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Subprime mortgage financial crisis è stata la recessione più rilevante dal dopoguerra ad oggi; le cause dietro lo scoppio della bolla immobiliare sono state diverse, come per esempio: la concessione di mutui ai clienti subprime, l’adozione del modello operativo originate to distribute, il processo di cartolarizzazione dei mutui concessi ai clienti subprime per il trasferimento del rischio di credito, lo shadow banking system e la carenza di liquidità che ha travolto i mercati. In particolare, tale crisi ha comportato il collasso di molte banche, come ad esempio dell’istituto statunitense Lehman Brothers.
In seguito, quindi, per evitare il collasso di molte banche e per prevenire il rischio di una corsa agli sportelli, le banche centrali e i governi hanno deciso di intervenire attraverso misure di sostegno alle banche.Tuttavia, i vari interventi hanno messo a dura prova i bilanci statali innalzando notevolmente il livello di indebitamento pubblico e hanno gettato le basi per la Sovereign debt crisis.
Pertanto, come risposta alle crisi finanziarie che si sono manifestate per cui è emersa le fragilità del sistema bancario, ponendo in evidenza soprattutto gli errori e le carenze della regolamentazione prudenziale, della supervisione bancaria e dell’apparato normativo istituzionale di gestione della crisi, si è dato avvio al progetto dell’Unione Bancaria affiancato ad un rilevante processo di consolidamento e di internazionalizzazione del settore bancario a livello Europeo. Con l’introduzione della Bank Recovery and Resolution Directive sono stati attribuiti dei nuovi poteri e dei nuovi strumenti di risoluzione alle Autorità di risoluzione, in particolare tali strumenti si differenziano in base ad una soluzione gone concern e going concern; per quanto riguarda i primi sono la vendita dell’attività d’impresa, in cui vengono venduti ad un terzo soggetto le attività sane della banca posta in fallimento, la costituzione di una bridge bank, in cui confluiscono tutti i good assets della banca originaria, mentre quelli che residuano vengono liquidati; e in ultimo la separazione tra una good bank e una bad bank, in cui i good assets confluiscono nella good bank, mentre i bad assets confluiscono nella bad bank. Per quanto riguarda gli strumenti secondo la prospettiva going concern, troviamo lo strumento del bail in, che consiste nella svalutazione e nella conversione delle passività di un ente soggetto a risoluzione. Nell’ultimo capitolo, invece, è stato fatto un confronto tra i casi avvenuti in Italia e in Europa.
In seguito, quindi, per evitare il collasso di molte banche e per prevenire il rischio di una corsa agli sportelli, le banche centrali e i governi hanno deciso di intervenire attraverso misure di sostegno alle banche.Tuttavia, i vari interventi hanno messo a dura prova i bilanci statali innalzando notevolmente il livello di indebitamento pubblico e hanno gettato le basi per la Sovereign debt crisis.
Pertanto, come risposta alle crisi finanziarie che si sono manifestate per cui è emersa le fragilità del sistema bancario, ponendo in evidenza soprattutto gli errori e le carenze della regolamentazione prudenziale, della supervisione bancaria e dell’apparato normativo istituzionale di gestione della crisi, si è dato avvio al progetto dell’Unione Bancaria affiancato ad un rilevante processo di consolidamento e di internazionalizzazione del settore bancario a livello Europeo. Con l’introduzione della Bank Recovery and Resolution Directive sono stati attribuiti dei nuovi poteri e dei nuovi strumenti di risoluzione alle Autorità di risoluzione, in particolare tali strumenti si differenziano in base ad una soluzione gone concern e going concern; per quanto riguarda i primi sono la vendita dell’attività d’impresa, in cui vengono venduti ad un terzo soggetto le attività sane della banca posta in fallimento, la costituzione di una bridge bank, in cui confluiscono tutti i good assets della banca originaria, mentre quelli che residuano vengono liquidati; e in ultimo la separazione tra una good bank e una bad bank, in cui i good assets confluiscono nella good bank, mentre i bad assets confluiscono nella bad bank. Per quanto riguarda gli strumenti secondo la prospettiva going concern, troviamo lo strumento del bail in, che consiste nella svalutazione e nella conversione delle passività di un ente soggetto a risoluzione. Nell’ultimo capitolo, invece, è stato fatto un confronto tra i casi avvenuti in Italia e in Europa.
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