Tesi etd-05302015-140708 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FROLI, GRETA
URN
etd-05302015-140708
Titolo
Modelli consensuali e istituti negoziali nell'attuazione della norma tributaria: l'istituto della conciliazione giudiziale.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Dott. Zanotti, Nicolò
Parole chiave
- Conciliazione giudiziale
Data inizio appello
22/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Anche in materia tributaria, la composizione delle liti tra fisco e contribuente è apparsa uno sbocco meritevole di essere perseguito. Ne è scaturita una disciplina particolarmente ricca ed articolata che, dall’inizio degli anni novanta sino ai giorni nostri con la legge delega n. 23/2014, ha offerto molteplici modelli conciliativi, nell’intento di deflazionare il contenzioso. All’esigenza di abbreviare il contenzioso, che ha anteposto la tempestività alla giustizia del prelievo (facendo riferimento solo alla prevedibile ragionevolezza dello stesso), si è affiancato l’interesse del legislatore all’acquisizione immediata del gettito anche in contrasto con la tutela giurisdizionale del contribuente e, anzi, cercando di escludere ogni possibile contestazione sin dal principio.
Alle citate esigenze rispondono istituti quali: l’accertamento con adesione , la conciliazione giudiziale e, di più recente introduzione, l’istituto della mediazione tributaria , la quale tenendo conto del grado di sostenibilità della pretesa e dell’economicità dell’azione amministrativa ha sancito un evoluzione nella definizione negoziale del tributo. Tali strumenti, tesi alla realizzazione di una definizione non contenziosa del rapporto tributario, hanno come tratto comune la funzione di determinare in modo autonomo e definitivo la natura e la misura della fattispecie tributaria e di concludere il procedimento prima dell’inizio del giudizio o nella sua fase embrionale; inoltre sono condizionati negli effetti all’integrale e tempestivo pagamento del tributo dovuto.
Essi prevedono la partecipazione in posizione paritaria delle parti che intervengono nel procedimento di attuazione del tributo. Per questo, se da un lato hanno consentito di allentare la rigidità e i formalismi propri del sistema italiano, determinati dalla riserva di legge, dal principio di legalità e dal principio di indisponibilità dell’obbligazione tributaria, dall’altro hanno incentivato la privatizzazione del rapporto fisco contribuente : la struttura del rapporto tributario pur restando ancorata ai principi del procedimento amministrativo, è stata integrata da consistenti elementi di consensualità, estesi a tutte le fasi della sequenza attuativa del tributo.
Il presente lavoro è volto ad analizzare la conciliazione giudiziale, quale strumento deflattivo del contenzioso tributario, diretto a definire le controversie tributarie in modo agevolato rispetto al processo tradizionale, con riduzioni sia sul piano delle imposte che delle relative sanzioni. Infatti con l’accordo conciliativo, il Fisco può definire la lite prima di giungere a qualsiasi trattazione nel merito, procedendo inoltre ad una pronta liquidazione delle entrate erariali.
Dopo una breve disanima sull’inquadramento della natura dell’istituto, sulla sua evoluzione storica e sui profili tecnici dello stesso, si passa ad esporre alcuni profili problematici evidenziati da dottrina e giurisprudenza in particolare riguardanti i poteri del giudice, il perfezionamento dell’accordo e l’estinzione del processo.
Infine si propone un inquadramento della conciliazione all’interno dell’insieme degli istituti deflattivi del contenzioso tributario, mettendo in luce tratti comuni e differenze con ognuno di essi, tentando di tracciare una possibile linea evolutiva futura dell’istituto, anche alla luce della delega fiscale l. 11/03/2014, n. 23.
Alle citate esigenze rispondono istituti quali: l’accertamento con adesione , la conciliazione giudiziale e, di più recente introduzione, l’istituto della mediazione tributaria , la quale tenendo conto del grado di sostenibilità della pretesa e dell’economicità dell’azione amministrativa ha sancito un evoluzione nella definizione negoziale del tributo. Tali strumenti, tesi alla realizzazione di una definizione non contenziosa del rapporto tributario, hanno come tratto comune la funzione di determinare in modo autonomo e definitivo la natura e la misura della fattispecie tributaria e di concludere il procedimento prima dell’inizio del giudizio o nella sua fase embrionale; inoltre sono condizionati negli effetti all’integrale e tempestivo pagamento del tributo dovuto.
Essi prevedono la partecipazione in posizione paritaria delle parti che intervengono nel procedimento di attuazione del tributo. Per questo, se da un lato hanno consentito di allentare la rigidità e i formalismi propri del sistema italiano, determinati dalla riserva di legge, dal principio di legalità e dal principio di indisponibilità dell’obbligazione tributaria, dall’altro hanno incentivato la privatizzazione del rapporto fisco contribuente : la struttura del rapporto tributario pur restando ancorata ai principi del procedimento amministrativo, è stata integrata da consistenti elementi di consensualità, estesi a tutte le fasi della sequenza attuativa del tributo.
Il presente lavoro è volto ad analizzare la conciliazione giudiziale, quale strumento deflattivo del contenzioso tributario, diretto a definire le controversie tributarie in modo agevolato rispetto al processo tradizionale, con riduzioni sia sul piano delle imposte che delle relative sanzioni. Infatti con l’accordo conciliativo, il Fisco può definire la lite prima di giungere a qualsiasi trattazione nel merito, procedendo inoltre ad una pronta liquidazione delle entrate erariali.
Dopo una breve disanima sull’inquadramento della natura dell’istituto, sulla sua evoluzione storica e sui profili tecnici dello stesso, si passa ad esporre alcuni profili problematici evidenziati da dottrina e giurisprudenza in particolare riguardanti i poteri del giudice, il perfezionamento dell’accordo e l’estinzione del processo.
Infine si propone un inquadramento della conciliazione all’interno dell’insieme degli istituti deflattivi del contenzioso tributario, mettendo in luce tratti comuni e differenze con ognuno di essi, tentando di tracciare una possibile linea evolutiva futura dell’istituto, anche alla luce della delega fiscale l. 11/03/2014, n. 23.
File
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