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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05292013-094938


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
DI BRINO, ANDREINA
URN
etd-05292013-094938
Titolo
Videoarte: dal segno all'opera finita. Percorsi di polisemia estetica dalla grafica alla videoinstallazione.
Settore scientifico disciplinare
L-ART/06
Corso di studi
STORIA DELLE ARTI VISIVE E DELLO SPETTACOLO
Relatori
tutor Prof.ssa Lischi, Alessandra
Parole chiave
  • arte elettronica
Data inizio appello
04/07/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi affronta un tema ancora non analizzato dalla storiografia e dalla critica relative alla videoarte e alle arti elettroniche in genere e analizza la particolare configurazione della valenza del segno grafico in quest'ambito.
Dopo aver focalizzato l’attenzione su alcuni autori di rilievo nazionale e internazionale, e documentato lo studio attraverso lo spoglio di materiale vario, corredato di interviste agli autori e di documenti inediti raccolti nel corso delle indagini presso numerosi archivi pubblici e privati, la ricerca ha avuto modo di enuclearsi intorno a un epicentro nevralgico costituito, per ogni autore, da un corpus di disegni scelto a titolo esplicativo.
Tale corpus ha permesso di rilevare e analizzare, in relazione alle videoinstallazioni di riferimento, il valore del portato storico-estetico e tecnico di ogni singolo disegno e nel dialogo con le opere ha permesso la ricostruzione di uno sguardo restrospettivo inedito dove segno e disegno sono il collante di un intero processo - intermediale, multimediale e talvolta crossmediale. In certa misura si è anche ridimensionato il primato dell’opera finita a favore della complessità del processo stesso, raccogliendo un'istanza di poetica largamente diffusa nella produzione artistica di queste avanguardie.
Obiettivo della tesi è stato anche quello di redigere, traendo spunto dalla tradizione storico-artistica, un’ipotesi di ventaglio tipologico di riferimento; una sintesi paradigmatica delle declinazioni riscontrate.
La tesi è costituita dalla ricerca vera e propria, storicamente e teoricamente inquadrata, disseminata dei disegni presi in esame, e una raccolta di altri disegni collegati al percorso di analisi, utilizzati come documenti di corredo e approfondimento alle scelte principali.

Nella prima parte, storico-teorica, a partire dalle Avanguardie si è indagato il rapporto tra segno, disegno e opera, facendo attenzione a prendere in considerazione artisti e opere attraverso cui poter costruire un parallelismo di senso con l’oggetto della ricerca.
Gli artisti e le opere scelte dunque hanno una rispondenza mirata tesa a significare e a dispiegare le relazioni tra fissità e movimento, tra spazi bidimensionali e spazi tridimensionali, e tra media della tradizione e media dell’innovazione tecnologica. Seguendo questa ottica l’excursus storico affronta con particolare attenzione le opere più significative dell’arte suprematista di Malevic, l’astrattismo di Eggeling e Richter e l’estetica «espansa» di László Moholy-Nagy, di Ejzenstejn e di Duchamp.
Lo svolgimento teorico si sviluppa poi prendendo in considerazione l’esigenza di apertura alla tridimensionalità e alla tattilità (tra gli elementi significativi del dispositivo video installato) di artisti come Fischinger e McLaren.
Nell’avvicinamento al periodo dell’arte elettronica la ricerca si focalizza su Fontana, la sperimentazione negli anni Cinquanta, l’estetica della dematerializzazione e i primi sconfinamenti metodologici che vedono cambiare parallelamente sia il ruolo del disegno che quello dello spettatore, diventati entrambi centri-dislocati.
La seconda parte è specificamente analitica e si basa su un vasto corpus di disegni, oggetto vero e proprio della ricerca di dottorato, di artisti video, in particolare come preparazione, progettazione, spunto, premessa per la realizzazione di videoinstallazioni. I disegni sono stati raccolti grazie a una seie di contatti e ricerche in numerose gallerie d'arte, collezioni, studi di singoli artisti.
L' introduzione all’analisi illustra l’orientamento tipologico. Come anticipato, traendo spunto dalla tradizione storico artistica è stata redatta una ipotesi classificatoria in cui, sulla base del materiale analizzato è stato declinato il disegno: dagli schizzi, alle bozze, più compiute, agli studi per singoli aspetti dell’opera, ai progetti inediti e mai realizzati, progetti approvati, elaborati con valenza autonoma che possono nascere a opera realizzata ed esposta,sia sotto forme collaudate che nuove.

La parte dedicata all’analisi è preceduta da una premessa di respiro generale tesa a inquadrare il contesto dell’arte elettronica e l’universo delle videoinstallazioni.
L’analisi dei rapporti tra disegno e opera finita è invece condotta in modo specifico sui seguenti autori: Wolf Vostell, Bruce Nauman, Bill Viola, Studio Azzurro, William Kentridge, Grazia Toderi, Giacomo Verde, Fabrizio Plessi, Gianni Toti, Michele Sambin.

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