Tesi etd-05272023-123746 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
VANNI, MARCO
URN
etd-05272023-123746
Titolo
FOLFOXIRI più bevacizumab con o senza atezolizumab nel trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma colorettale metastatico (AtezoTRIBE): uno studio multicentrico, randomizzato di fase 2
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Marmorino, Federica
relatore Prof.ssa Cremolini, Chiara
relatore Prof.ssa Cremolini, Chiara
Parole chiave
- Atezolizumab
- AtezoTRIBE
- Carcinoma del colon-retto
- Colorectal cancer
- First line colorectal cancer
- Immunoscore
- Immunotherapy
- Prima linea cancro del colon-retto
- Proficient mismatch repair
Data inizio appello
13/06/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/06/2093
Riassunto
Nello studio di fase II ATEZOTRIBE, 218 pazienti affetti da carcinoma colorettale metastatico (mCCR) sono stati randomizzati a ricevere FOLFOXIRI/bevacizumab, opzione ad oggi standard di prima linea, (braccio di controllo) o l’associazione di FOLFOXIRI/bevacizumab con un farmaco inibitore dei checkpoint immunitari, atezolizumab, (braccio sperimentale). L’endpoint primario dello studio era la Progression- Free Survival (PFS), definita come il tempo dalla randomizzazione alla prima evidenza di progressione di malattia.
I risultati mostrano che l’aggiunta di atezolizumab a FOLFOXIRI/bevacizumab determina un incremento statisticamente significativo in termini di PFS (mPFS di 13,1 mesi per il braccio sperimentale rispetto a 11,5 mesi del braccio di controllo (HR, 0,69 [80% CI 0,56-0,85]; p=0,012;). È stato inoltre osservato che non ci sono state differenze rilevanti nella sicurezza della combinazione nel gruppo sperimentale e in quello di controllo.
Sono state inoltre condotte delle analisi sui tessuti tumorali dei pazienti arruolati per valutare il ruolo di possibili fattori predittivi al fine di individuare sottogruppi di pazienti che possano beneficiare dall’aggiunta di atezolizumab. Nello specifico è emerso che i pazienti con tumori con elevato Tumor Mutational Burden (TMB) o caratterizzati da alto Immunoscore IC (parametro che valuta sia la presenza di cellule CD8+ e PD-L1+ che la loro vicinanza), traggono maggior beneficio dal braccio sperimentale, rispetto a quello standard.
Concludendo, i nostri risultati suggeriscono che FOLFOXIRI/bevacizumab/atezolizumab è un trattamento di combinazione meritevole di ulteriori approfondimenti in pazienti affetti da mCCR con pMMR e nel sottogruppo con alto immunoscore IC e alto TMB.
ENGLISH VERSION:
In the phase II ATEZOTRIBE study, 218 patients with metastatic colorectal carcinoma (mCRC) were randomized to receive FOLFOXIRI/bevacizumab, the current standard first-line option (control arm), or the combination of FOLFOXIRI/bevacizumab with an immune checkpoint inhibitor, atezolizumab (experimental arm). The primary endpoint of the study was Progression-Free Survival (PFS), defined as the time from randomization to the first evidence of disease progression.
The results showed that the addition of atezolizumab to FOLFOXIRI/bevacizumab led to a statistically significant increase in terms of PFS (median PFS of 13.1 months for the experimental arm compared to 11.5 months for the control arm; hazard ratio [HR], 0.69 [80% CI 0.56-0.85]; p=0.012). It was also observed that there were no significant differences in the safety profile of the combination between the experimental and control groups.
Furthermore, other analyses were conducted on tumor tissue samples from enrolled patients to assess the role of potential predictive factors that could identify subgroups of patients who may benefit from the addition of atezolizumab. Specifically, it was found that patients with tumors characterized by high Tumor Mutational Burden (TMB) or by high Immunoscore IC (a parameter that evaluates both the presence of CD8+ and PD-L1+ cells and their proximity) benefit more from the experimental arm compared to the standard arm.
In conclusion, our results suggest that FOLFOXIRI/bevacizumab/atezolizumab is a combination treatment worthy of further investigation in patients with mCRC with pMMR and in the subgroup with high Immunoscore IC and high TMB.
I risultati mostrano che l’aggiunta di atezolizumab a FOLFOXIRI/bevacizumab determina un incremento statisticamente significativo in termini di PFS (mPFS di 13,1 mesi per il braccio sperimentale rispetto a 11,5 mesi del braccio di controllo (HR, 0,69 [80% CI 0,56-0,85]; p=0,012;). È stato inoltre osservato che non ci sono state differenze rilevanti nella sicurezza della combinazione nel gruppo sperimentale e in quello di controllo.
Sono state inoltre condotte delle analisi sui tessuti tumorali dei pazienti arruolati per valutare il ruolo di possibili fattori predittivi al fine di individuare sottogruppi di pazienti che possano beneficiare dall’aggiunta di atezolizumab. Nello specifico è emerso che i pazienti con tumori con elevato Tumor Mutational Burden (TMB) o caratterizzati da alto Immunoscore IC (parametro che valuta sia la presenza di cellule CD8+ e PD-L1+ che la loro vicinanza), traggono maggior beneficio dal braccio sperimentale, rispetto a quello standard.
Concludendo, i nostri risultati suggeriscono che FOLFOXIRI/bevacizumab/atezolizumab è un trattamento di combinazione meritevole di ulteriori approfondimenti in pazienti affetti da mCCR con pMMR e nel sottogruppo con alto immunoscore IC e alto TMB.
ENGLISH VERSION:
In the phase II ATEZOTRIBE study, 218 patients with metastatic colorectal carcinoma (mCRC) were randomized to receive FOLFOXIRI/bevacizumab, the current standard first-line option (control arm), or the combination of FOLFOXIRI/bevacizumab with an immune checkpoint inhibitor, atezolizumab (experimental arm). The primary endpoint of the study was Progression-Free Survival (PFS), defined as the time from randomization to the first evidence of disease progression.
The results showed that the addition of atezolizumab to FOLFOXIRI/bevacizumab led to a statistically significant increase in terms of PFS (median PFS of 13.1 months for the experimental arm compared to 11.5 months for the control arm; hazard ratio [HR], 0.69 [80% CI 0.56-0.85]; p=0.012). It was also observed that there were no significant differences in the safety profile of the combination between the experimental and control groups.
Furthermore, other analyses were conducted on tumor tissue samples from enrolled patients to assess the role of potential predictive factors that could identify subgroups of patients who may benefit from the addition of atezolizumab. Specifically, it was found that patients with tumors characterized by high Tumor Mutational Burden (TMB) or by high Immunoscore IC (a parameter that evaluates both the presence of CD8+ and PD-L1+ cells and their proximity) benefit more from the experimental arm compared to the standard arm.
In conclusion, our results suggest that FOLFOXIRI/bevacizumab/atezolizumab is a combination treatment worthy of further investigation in patients with mCRC with pMMR and in the subgroup with high Immunoscore IC and high TMB.
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