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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05262016-215636


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MENCACCI, ELENA
URN
etd-05262016-215636
Titolo
L'italiano delle lettere di Wolfgang Amadeus Mozart (1769-1791)
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LETTERATURE E FILOLOGIE EUROPEE
Relatori
relatore Prof.ssa Cella, Roberta
correlatore Prof.ssa Cermelli, Giovanna
Parole chiave
  • Wolfgang Amadeus Mozart (1769-1791)
  • italiano del secolo XVIII
  • plurilinguismo
Data inizio appello
27/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obiettivo di questo elaborato è di presentare, in chiave descrittiva, il ruolo svolto dalla lingua italiana nelle lettere mozartiane ed i tratti più caratterizzanti dell’italiano del compositore austriaco dal punto di vista grafico, fonetico, morfologico, lessicale, sintattico ed interpuntivo. Questo elaborato si basa sull’edizione integrale dell’epistolario mozartiano in lingua italiana Tutte le lettere di Mozart. L’epistolario completo della famiglia Mozart 1755-1791, a cura di Marco Murara, Zecchini Editore, 2011.
L’intero epistolario è ricco di lettere dalle quali emerge il plurilinguismo mozartiano. Esso, oltre alle lettere e ad alcuni inserti in italiano, contiene alcune lettere scritte in francese e prevede anche l’utilizzo del latino maccheronico. Per poter comprendere quale funzione ha la lingua italiana, bisogna distinguere le lettere scritte interamente in italiano da quelle scritte in tedesco in cui sono presenti solo alcuni inserti in italiano. Le prime epistole scritte integralmente in italiano risalgono al primo viaggio di Mozart in Italia e sono quasi tutte indirizzate alla sorella Anna Maria (Nannerl). In queste lettere l’italiano si presenta come una lingua alternativa ed è utilizzato come strumento di comunicazione privata. Mozart conosceva e praticava la nostra lingua già prima di compiere questo viaggio, perché l’aveva appresa in modo spontaneo dal padre.
Nelle lettere in cui c’è un bilinguismo italiano-tedesco o tedesco-italiano, oltre al lessico della musica, molto spesso sono scritti in italiano alcuni proverbi come à Piano piano, si và lontano e chi và piano và sano e l'inserto Addio, adoperato con funzione di congedo.
Per intraprendere un’analisi di questo tipo si è tenuto conto del fatto che l’italiano del diciottesimo secolo era diverso da quello attuale, poiché quest’ultimo si è standardizzato a livello normativo solo nel secolo scorso e quello di allora era influenzato soprattutto nel campo lessicale e sintattico dalla lingua francese. A livello europeo, infatti, è indiscutibile il primato del francese quale lingua internazionale e di cultura. In questo panorama l’italiano, però, si configura come lingua della musica, in quanto è proprio nel Settecento che la nostra opera conosce una grande fortuna in Europa e nel mondo.
Dall'analisi linguistica si riscontra l'uso frequente dello scharfes Es al posto della doppia esse e dal punto di vista fonetico l'influenza dei dialetti italiani settentrionali e del tedesco. Sul piano morfologico si ha l'utilizzo della forma il di lei, mentre sul piano lessicale si ha l'impiego frequente di espressioni idiomatiche come grazie à Dio e fare i complimenti/fare mille Complimenti e di numerosi calchi dal tedesco o dal francese. I tratti caratterizzanti a livello sintattico sono la prevalenza della coordinazione sulla subordinazione e la presenza di fenomeni tipici della lingua parlata come il che polivalente e la ridondanza pronominale.
Per quanto riguarda il sistema interpuntivo è da evidenziare l’uso dei due punti nelle abbreviazioni.
Dall'analisi di ogni singolo aspetto emerge quindi un italiano di natura colloquiale con scarso spessore letterario. Si evince anche la capacità di Mozart nel dominare diversi registri dell'italiano come la scrittura di tipo formale con maggiore attenzione alla grammatica e all'ortografia.
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