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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05222017-213927


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
OCCHIPINTI, ENRICO
URN
etd-05222017-213927
Titolo
ETF E FONDI COMUNI D'INVESTIMENTO: UNO STUDIO QUALI-QUANTITATIVO IN TERMINI DI PERFORMANCE E DI CONVENIENZA
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof.ssa Quirici, Maria Cristina
Parole chiave
  • ETF
Data inizio appello
12/06/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Gli “Exchange Traded Fund” e i fondi comuni di investimento, sono due strumenti finanziari della categoria del risparmio gestito, le differenze che si hanno nelle due tipologie di investimento non sono però da trascurare, infatti, gli ETF e fondi comuni di investimento sono due modi simili per investire sia sull’azionario che sull’obbligazionario, tuttavia, Il funzionamento è ben differente e le funzionalità di questi strumenti portano il risparmiatore ad operare sul mercato in modo diverso.
Il fondo, in generale, raccoglie i risparmi da una pluralità di investitori (privati) e si occupa della gestione finanziaria di tale patrimonio.
Gli ETF, invece, sono fondi di investimento quotati in Borsa, aventi come obiettivo una gestione patrimoniale passiva, ovvero la replicazione esatta del loro benchmark (indici dei mercati azionari o obbligazionari). Ciò significa che se investo in un dato ETF, indicizzato su un dato benchmark, il rendimento del mio investimento tenderà a replicarlo in modo piuttosto preciso. Diversamente, i fondi comuni di investimento hanno una gestione attiva (possono avere anche una gestione passiva); cercano cioè, di far rendere l’investimento in modo che superi il benchmark di riferimento. In tal senso è evidente che non c’è alcuna garanzia nel rendimento superiore e anzi, non è raro che i fondi gestiti performino meno degli ETF omologhi.
Il lavoro di seguito esposto ha come mission principale la comparazione dell’investimento in ETF con quello in fondi comuni; si descriveranno: il quadro normativo di riferimento, le caratteristiche, i costi, le componenti che concorrono alla formazione del prezzo, i vantaggi e gli svantaggi di tali strumenti, giungendo ad un’analisi quali-quantitativa che illustri, mediante l’ausilio di indici di performance, la convenienza o meno nell’utilizzo di tali strumenti.
Per rendere il quadro quantitativo più chiaro a lettore, si procederà, infine, a selezionare un campione di strumenti del risparmio gestito, implementandolo con una valutazione del binomio rischio-rendimento ed una analisi empirica che metta in luce l’evoluzione di un loro possibile utilizzo tra gli investitori in un dato orizzonte temporale, e le performance ottenute dagli stessi, si prenderanno in esame tre distinti portafogli con i medesimi strumenti che evidenzino tre distinti livelli di rischio
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