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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05222017-181841


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PAMPALONI, MARCO
URN
etd-05222017-181841
Titolo
Outcome clinico e prospettive future dei pazienti con gliomi cerebrali di basso grado
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Vannozzi, Riccardo
tutor Dott. Montemurro, Nicola
Parole chiave
  • gliomi
  • basso grado
  • awake surgery
  • outcome clinico
Data inizio appello
13/06/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
I gliomi sono tumori neuroepiteliali originanti dalle cellule gliali del sistema nervoso centrale. Vengono suddivisi schematicamente in gliomi di basso (WHO I e II) e alto grado (WHO III e IV) di malignità. I gliomi di basso grado rappresentano circa il 15% di tutti i tumori primitivi cerebrali ed il 30% dei gliomi dell’adulto. Il seguente lavoro si basa sulla valutazione dell’outcome clinico dei pazienti con diagnosi di glioma cerebrale di basso grado. Le informazioni sono state ottenute grazie ad una revisione retrospettiva dei referti istologici dei pazienti operati dall’ U.O di Neurochirurgia della A.O.U.P. dal 2013 al 2016. Abbiamo così ottenuto un campione di 62 pazienti. L’analisi dei dati ha mostrato una lieve prevalenza del sesso maschile (58,06%), una età media di 51,05 anni (min 14-max 80anni) e una maggior predominanza dell’astrocitoma diffuso (52,3%). La sintomatologia pre operatoria è stata caratterizzata prevalentemente da cefalea (21%) seguita dalla comparsa di crisi epilettiche (19%). Il 67,74% dei pazienti sono stati sottoposti a intervento di resezione chirurgica contro un 32,26% a cui è stata eseguita la biopsia data la localizzazione in zone profonde di alcune neoplasie. È stato quindi impostato un follow-up telefonico con media a 30 mesi (min 4- max 50 mesi) che ha evidenziato un tasso di sopravvivenza del 54,84%. Confrontando però, sempre in termini di sopravvivenza, la biopsia con la resezione chirurgica si evince che quest’ultima è sicuramente la metodica di scelta nella gestione iniziale dei gliomi di baso grado. Infatti, il 69,05% dei pazienti che hanno effettuato resezione chirurgica risultano ancora in vita all’ultimo follow-up, riportando solamente nel 1,68% dei casi dei deficit funzionali che comunque non ne compromettono in maniera significativa la qualità di vita (KPS 90%). Con la chirurgia di fatto si va ad allungare la progressione libera da malattia e la sopravvivenza globale riducendo altresì il rischio di trasformazione maligna. Pertanto l’importanza della chirurgia nella gestione di questa patologia ha spinto la nascita di metodiche intraoperatorie (neuronavigatore, awake surgery, 5-ALA) che permettono di ottimizzare l’estensione della resezione chirurgica consentendoci di salvaguardare le aree funzionali.

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