• orfanotrofi a Milano

Tra il XVI e il XVIII secolo a Milano viene sviluppato un progetto di assistenza all'infanzia abbandonata. Esso vede in prima fila, inizialmente, Girolamo Emiliani e la congregazione somasca, quindi, nel XVIII secolo, le autorità governative austriache che, considerando in maniera positiva l'esperienza dei somaschi non fanno altro che apportare modifiche strutturali, in linea con i tempi, al progetto iniziale senza snaturarne lo spirito. Durante i governi di Maria Teresa e di Giuseppe II il fiore all'occhiello dell'assistenza infantile, l'orfanotrofio di S. Martino, vedrà, a più riprese, interventi volti a migliorane l'organizzazione secondo precise direttive. Pur consentendo ai padri somaschi di controllare l'operato e l'educazione degli orfani, Vienna, per contro, vorrà mettere mano alle finanze e alla gestione amministrativa, togliendola di fatto dalle mani dei poteri laici che, tra XVI e XVII secolo avevano imperversato. Non tanto per ottenere un lucro, quanto piuttosto per ottimizzare l'istituzione, ormai in disarmo. Gli interventi dei sovrani, consentiranno un netto miglioramento della struttura, in particolar modo, nella seconda metà del XVIII secolo.