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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05162018-143352


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BONDI, RICCARDO
URN
etd-05162018-143352
Titolo
Funzionalizzazione e studio dell'attività citotossica di nuovi complessi imminopiridinici di platino (II)
Dipartimento
CHIMICA E CHIMICA INDUSTRIALE
Corso di studi
CHIMICA
Relatori
relatore Prof.ssa Samaritani, Simona
controrelatore Prof.ssa Gabbiani, Chiara
Parole chiave
  • imminopiridine
  • dna
  • caratterizzazione
  • sintesi
  • antitumorale
  • platino
Data inizio appello
06/06/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/06/2088
Riassunto
In questo lavoro di Tesi sono stati sintetizzati e caratterizzati nuovi complessi imminopiridinici di platino (II). La sintesi ha richiesto l’iniziale O-alchilazione del 2-(2-amminoetossi)-etanolo, facendo uso di appropriati bromuri arilmetilenici, seguita dalla condensazione con la piridin-2-carbaldeide per la formazione delle imminopiridine opportunamente funzionalizzate. Queste ultime sono state poi utilizzate come leganti chelanti del platino a partire da cis-[PtCl2(DMSO)2]. I nuovi complessi di Pt(II), di formula generale cis-[PtCl2(N⁀N’)], Figura 1, sono caratterizzati dalla presenza, sul legante, di residui aromatici di dimensione crescente (Ar: fenile; 2-naftile; 9-antracenile e 1-pirenile; Figura 1) e sono stati sintetizzati nell'ottica di creare sistemi in cui vi sia una possibile cooperazione, determinata dal centro metallico e dall'opportuno frammento aromatico, nell'interazione col DNA.

L’imminopiridina contenente il residuo fenilico è stata utilizzata anche come legante per la sintesi del corrispondente cis-[PtBr2(N⁀N’)] nel quale due bromuri sostituiscono i cloruri nella sfera di coordinazione del metallo. La struttura di questo complesso, così come quella dell'analogo sistema clorurato, è stata confermata mediante studi di diffrazione a raggi X su cristallo singolo.

I complessi cis-[PtCl2(N⁀N’)], Figura 1, sono stati testati in vitro su una serie di linee cellulari tumorali umane, sia sensibili che resistenti al cisplatino, per valutarne l’attività antiproliferativa. Le misure, svolte dal gruppo di ricerca della Prof.ssa Lisa Dalla Via, presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell'Università degli Studi di Padova, mostrano risultati interessanti per quanto riguarda l’attività biologica nei confronti della linea cellulare resistente A-2780 cis. In particolare, il derivato contenente il frammento antracenilico si è dimostrato particolarmente attivo su questa linea cellulare con una citotossicità decisamente più alta rispetto a quella del cisplatino. Il risultato suggerisce che questo nuovo complesso di platino riesce, in qualche modo, ad aggirare uno o più dei meccanismi cellulari alla base della resistenza nei confronti del cisplatino.

La presenza di gruppi aromatici sulla catena laterale del complesso chelato ha permesso, inoltre, di esaminare la possibile interazione col DNA utilizzando metodi spettrofotometrici e spettrofluorimetrici. Lo studio, condotto sul derivato contenente il residuo pirenilico e realizzato in collaborazione col gruppo di ricerca della Dott.ssa Tarita Biver presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, ha indicato che nelle condizioni adottate si instaura un sistema complesso di interazioni col DNA caratterizzato da più possibili modalità di binding col polinucleotide.
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