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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05162016-115640


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
DI IANNI, FLORINDA
Indirizzo email
floianni@virgilio.it
URN
etd-05162016-115640
Titolo
Il coinvolgimento del Recettore LiverX nell'omeostasi dei lipidi e dei fluidi del SNC nella malattia di Alzheimer. Strategie terapeutiche.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof. Calderone, Vincenzo
Parole chiave
  • Alzheimer recettore Liver X
Data inizio appello
08/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto

Il recettore LXR regola l’omeostasi sia dei lipidi che dei fluidi nell’organismo. Rappresenta un bersaglio molecolare promettente per la cura della patologia di Alzheimer. L’allele ɛ4 dell’ApoE associato all’ipercolesterolemia incrementa il rischio di incidenza della malattia. Negli stati precoci della malattia di Alzheimer il 24(S)OH sterolo aumenta e diversi studi hanno dimostrato che il trattamento farmacologico con statine riduce il rischio della malattia; inoltre è stato evidenziato che nei pazienti con Alzheimer il liquido cerebro spinale era notevolmente ridotto, questo implica un minore efflusso della beta amiloide dal SNC. Gli inibitori del recupero della serotonina sono potenti attivatori dell’anidrasi carbonica nove, enzima che contribuisce alla produzione del CSF, per cui il loro utilizzo razionale nella patologia di Alzheimer contribuisce allo smaltimento della beta amiloide dal SNC. L’utilizzo di composti agonisti dell’isoforma Liver X beta contribuiscono al miglioramento del declino cognitivo dovuto a incremento della trascrizione di geni target che nella malattia di Alzheimer sono notevolmente ridotti come: ApoE, ABCA1 binding cassette, LRP1. Inibiscono la trascrizione dei geni pro- infiammatori responsabili della neuroinfiammazione. Regolano la funzione delle acquaporine. Il loro utilizzo determina un recupero della sinaptogensi, un miglioramento dell’architettura del microcircolo vascolare con decremento della tortuosità dei vasi e diminuzione della beta amiloide, miglioramento delle facoltà cognitive, con incremento della neurogenesi, regolazione del CSF e dei geni coinvolti nel processo di mielinizzazione.
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