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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05152017-124156


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PIZZULLI, ILARIA
URN
etd-05152017-124156
Titolo
La riforma della pubblica amministrazione alla luce del principio di leale collaborazione Stato-Regioni
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Azzena, Luisa
Parole chiave
  • riforma Madia
Data inizio appello
12/06/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il seguente elaborato prende in esame il tema della CONFERENZA STATO REGIONE alla luce delle nuove disposizioni presenti nel testo di riforma della L.124/2015 (la cd. RIFORMA MADIA).
In particolare si procederà in breve all’analisi dell’art. 2 della stessa legge, recante disposizioni in tema di conferenza di servizi esaminando le novità che la riforma ha portato nella L.241/1990 negli artt.14,14bis,ter,quater,quinquies.
Nel particolare verranno presi in esame gli artt.1,11,16,17,18,19,23 L.124/2015 recanti deleghe al governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, nei quali la Conferenza Stato –Regione viene messa in discussione dalla Corte Costituzionale con sentenza 251/2016.
La suddetta sentenza trae origine dalla questione di legittimità costituzionale relativa alle disposizioni contenute negli articoli sopra citati, ed è stata sollevata dalla Regione Veneto in riferimento agli artt.3,81,97,117 commi 2,3,4, 118 119 Cost., nonché al principio di leale collaborazione di cui agli artt.5 e 120 Cost..
Le disposizioni impugnate autorizzano l’esecutivo ad adottare i decreti legislativi in materia di amministrazione digitale, dirigenza pubblica, partecipazioni societarie delle p.a. e servizi pubblici di interesse economico generale, “PREVIA ACQUISIZIONE DEL PARERE DELLA CONFERENZA UNIFICATA DI CUI ALL’ART.8 DLGS.N.281/1997”.
Ebbene la Corte Costituzionale dichiara che è incostituzionale riformare la dirigenza pubblica e gli altri settori senza L’INTESA TRA STATO E REGIONI.
E’ dunque palese il concorso di competenze, connesse tra di loro e nessuna delle quali si rivela prevalente, ma entrambe concorrono alla realizzazione di questo ampio disegno di riforma.
L’intervento del legislatore deve muoversi nel rispetto del principio di leale collaborazione perché le disposizioni impugnate toccano sfere di competenza esclusivamente statali e regionali e il luogo idoneo di espressione del principio di leale collaborazione deve essere individuato nella conferenza stato- regione.
Si esamina la portata della Sent.251/2016 della Corte Cost. sulla riforma Madia e sugli effetti della stessa sul TU DELLE SOCIETA’ A PARTECIPAZIONE PUBBLICA e i pareri della dottrina ,che hanno “punzecchiato” con la loro critica la decisione della Corte proponendo anche rimedi alternativi a quelli adottati dalla stessa ed anche due precedenti giurisprudenziali ( Corte Cost,Sent.27 Giugno 2012 N.163 e Corte Cost.,Sent.10 Aprile 2014, N.88)
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