Tesi etd-05122021-180641 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VENUTA, YAMINA
URN
etd-05122021-180641
Titolo
Variazioni della mia umanità. Fenomenologia e coscienza animale a partire da Husserl
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Ferrarin, Alfredo
correlatore Prof. Manca, Danilo
correlatore Prof. Manca, Danilo
Parole chiave
- animal consciousness
- animal mind
- animal studies
- coscienza animale
- fenomenologia
- Husserl
- mente animale
- phenomenology
- soggettività
- subjectivity
Data inizio appello
28/05/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/05/2061
Riassunto
La questione dell’esperienza soggettiva delle altre specie è da tempo al centro di un dibattito che coinvolge una pluralità di discipline, tra cui filosofia, psicologia, etologia, biologia evoluzionistica, linguistica, neuroscienze. In ambito filosofico, a ricoprire un ruolo di primo piano è attualmente la filosofia della mente di ispirazione analitica, che con il suo quadro teorico esercita grande influenza tanto sull’impostazione degli studi sperimentali quanto sull’interpretazione dei loro risultati.
L’obiettivo di questo lavoro è esplorare il possibile contributo a tali ricerche della tradizione fenomenologica, fino a questo momento rimasta in disparte nel dibattito interdisciplinare. A questo scopo, ci impegneremo anzitutto in una ricognizione di tipo storico-filosofico incentrata sugli scritti del suo fondatore: le minuziose indagini di Edmund Husserl sulle strutture essenziali della coscienza forniranno la base da cui partire per provare a comprendere l’esperienza delle altre specie.
Nel capitolo I porremo le basi di tale operazione, muovendoci tra Idee II e gli scritti degli ultimi anni per rintracciare gli elementi che, agli occhi di Husserl, sarebbero comuni a coscienza umana e animale. Nel capitolo II tenteremo invece di mettere in luce le peculiarità delle soggettività non umane, dedicando particolare attenzione ai problemi di metodo con cui un simile studio deve confrontarsi. Riferimento principale saranno, in questo caso, testi tratti dai volumi XIV e XV di Husserliana.
Nel capitolo conclusivo riprenderemo la domanda di partenza, abbandonando l’esegesi dei testi husserliani per esaminare il possibile apporto della fenomenologia al campo degli animal studies. Alla luce dell’impostazione trascendentale della disciplina e dell’anti-naturalismo sostenuto da Husserl, ci interrogheremo sulla legittimità di una collaborazione tra fenomenologia e scienze empiriche, presentando due possibili approcci al problema della “naturalizzazione”. Guidati da alcuni dei principali quesiti discussi in filosofia analitica delle menti animali, proveremo infine a tirare le somme del percorso fatto, mettendo in luce le linee di fondo di un approccio fenomenologico allo studio della coscienza animale.
L’obiettivo di questo lavoro è esplorare il possibile contributo a tali ricerche della tradizione fenomenologica, fino a questo momento rimasta in disparte nel dibattito interdisciplinare. A questo scopo, ci impegneremo anzitutto in una ricognizione di tipo storico-filosofico incentrata sugli scritti del suo fondatore: le minuziose indagini di Edmund Husserl sulle strutture essenziali della coscienza forniranno la base da cui partire per provare a comprendere l’esperienza delle altre specie.
Nel capitolo I porremo le basi di tale operazione, muovendoci tra Idee II e gli scritti degli ultimi anni per rintracciare gli elementi che, agli occhi di Husserl, sarebbero comuni a coscienza umana e animale. Nel capitolo II tenteremo invece di mettere in luce le peculiarità delle soggettività non umane, dedicando particolare attenzione ai problemi di metodo con cui un simile studio deve confrontarsi. Riferimento principale saranno, in questo caso, testi tratti dai volumi XIV e XV di Husserliana.
Nel capitolo conclusivo riprenderemo la domanda di partenza, abbandonando l’esegesi dei testi husserliani per esaminare il possibile apporto della fenomenologia al campo degli animal studies. Alla luce dell’impostazione trascendentale della disciplina e dell’anti-naturalismo sostenuto da Husserl, ci interrogheremo sulla legittimità di una collaborazione tra fenomenologia e scienze empiriche, presentando due possibili approcci al problema della “naturalizzazione”. Guidati da alcuni dei principali quesiti discussi in filosofia analitica delle menti animali, proveremo infine a tirare le somme del percorso fatto, mettendo in luce le linee di fondo di un approccio fenomenologico allo studio della coscienza animale.
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