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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05082013-142619


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
GRASSI, MARISTELLA
URN
etd-05082013-142619
Titolo
Outcome neuropsichico a lungo termine dei bambini nati pretermine di alto grado
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Cioni, Giovanni
Parole chiave
  • pretermine
  • matematica
  • numeri
  • preterm
  • mathematics
  • numbers
Data inizio appello
28/05/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/05/2053
Riassunto
Gran parte dei bambini nati pretermine e/o con basso peso alla nascita mostra deficit neurologici come forme severe di paralisi cerebrale infantile, ritardo mentale, cecità, sordità neurosensoriale ed epilessia. Oltre a questi esiti, definiti maggiori, si descrivono ritardi nello sviluppo del linguaggio, disturbi visuo-spaziali o visuo-percettivi, problemi comportamentali e deficit di apprendimento.
I vari deficit che possono manifestarsi nel bambino nato pretermine vanno ad influenzare il funzionamento del soggetto nell’ambito della sua vita quotidiana e ciò si evidenzia soprattutto a partire dall’età scolare. Una delle condizioni più frequenti nei nati pretermine è rappresentata dai bassi rendimenti scolastici, in particolar modo nell’ambito della matematica.
L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’intelligenza numerica nei bambini nati pretermine di alto grado d’età compresa tra i 4 anni e i 6 anni e 6 mesi d’età, al fine di capire quali sono le competenze deficitarie in questa fascia d’età prescolare.
È stata valutata l’intelligenza numerica dei bambini nati pretermine confrontandola con quella di bambini nati a termine, ulteriore obiettivo è stato quello di valutare se l’intelligenza numerica, nei bambini pretermine, a questa età correla con l’età gestazionale e con il peso alla nascita.
Alla base del disturbo di apprendimento della matematica si ipotizza un mal funzionamento dei due sistemi di base per l’ elaborazione numerica : il sistema dei numeri approssimativi “ANS” e il sistema dei numeri esatti “ENS”. L’ipotesi che questi due sistemi possano essere “mal funzionanti” o parzialmente danneggiati nel bambino pretermine di alto grado sembrerebbe plausibile visto che le aree deputate al processamento di tali funzioni sono localizzate a livello del solco intraparietale (rispettivamente di destra e di sinistra) e dalla letteratura di questi ultimi anni è infatti noto che, seppur in assenza di lesioni specifiche rilevabili alla Risonanza Magnetica, nei bambini pretermine è stata riscontrata una maggior povertà della sostanza bianca e delle connessioni proprio a livello parietale.
In questo studio è stata utilizzata la batteria per la valutazione dell’intelligenza numerica “BIN” che è composta da 11 prove articolate in 4 aree (lessicale, semantica, conteggio, presintassi). Nel punteggio totale, ovvero nella somma dei punteggi delle 4 aree il gruppo dei bambini nati pretermine ha ottenuto un punteggio significativamente più basso rispetto al gruppo dei bambini nati a termine.
Analizzando le singole aree si evidenzia una differenza statisticamente significativa nei punteggi medi dei 2 gruppi sia nell’area lessicale che nell’area della pre-sintassi, ovvero in quelle aree in cui è richiesta l’integrità del sistema ANS. Ciò suggerisce che i bambini nati pretermine di alto grado abbiano, rispetto ai bambini nati a termine, una maggior probabilità di avere un sistema deficitario di rappresentazione astratto della numerosità. Nelle altre due aree, quella del conteggio e quella lessicale, i compiti si basano maggiormente su abilità di memoria e meccaniche e non sono state trovate differenze statisticamente significative tra i due gruppi.
I risultati sono innovativi visto che fino ad oggi il funzionamento del sistema ANS non è stato trovato deficitario nei bambini pretermine in età scolare pur in presenza di deficit negli apprendimenti della matematica, indicando quindi la necessità di studiare l’integrità di tale sistema in epoca più precoce.
Il maggior limite di questo studio sta nel ridotto numero di soggetti pretermine testati e nel fatto di non aver al momento una valutazione longitudinale, al fine di capire se le competenze deficitarie trovate nella facia d’età pre-scolare 4-6 anni possano essere considerate indici prognostici di un cattivo apprendimento della matematica in età scolare. Se così fosse potrebbero guidarci nello stabilire programmi riabilitativi ben definiti.








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