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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05072015-212632


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MIGONE, ANNA CARLA
URN
etd-05072015-212632
Titolo
IL DOLORE TORACICO IN EMERGENZA-URGENZA: un’analisi epidemiologica e nuove prospettive nella diagnosi differenziale.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Bertini, Alessio
Parole chiave
  • diagnosi differenziale
  • epidemiologia
  • emergenza
  • dolore toracico
Data inizio appello
26/05/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto

Il dolore toracico ed i sintomi compatibili con ischemia miocardica costituiscono tra i più comuni motivi di valutazione all’interno di un dipartimento di emergenza e rappresentano per quest’ultimo una sfida importante, sia per le ricadute cliniche della diagnosi che per le ricadute, in termini di responsabilità professionale, della mancata diagnosi.

Si definisce dolore toracico “qualsiasi dolore che, anteriormente, si collochi tra la base del naso e l’ombelico, e, posteriormente, tra la nuca e la 12° vertebra e che non abbia causa traumatica o chiaramente identificabile che lo sottenda”.

I dati della letteratura riportano che le patologie cardiovascolari (l’infarto del miocardio, l’angina, l’embolia polmonare e l’insufficienza cardiaca) rappresentano più del 50% delle cause di presentazione al Pronto Soccorso per dolore toracico, ma un notevole peso epidemiologico è rivestito anche da una serie di altre condizioni, quali le patologie muscolo-scheletriche, le malattie gastrointestinali, la cardiopatia ischemica cronica, gli attacchi di panico o altri disturbi psichiatrici, e le patologie polmonari.

A motivo di questa grande eterogeneità, sia nosologica che di gravità del quadro patologico, la distinzione tra cause severe e benigne di dolore toracico è imperativa.
In particolare, emerge l’estrema importanza dell’applicazione di un protocollo di gestione del paziente con dolore toracico in emergenza-urgenza che permetta da un lato di diagnosticare (e trattare) in modo rapido e con una certa sicurezza le eventuali patologie (cardiache e non) potenzialmente letali, dall’altro di dimettere velocemente, e direttamente dal Pronto Soccorso, i pazienti portatori di condizioni patologiche benigne, evitando l’inutile esecuzione di indagini diagnostiche costose e, in alcuni casi, dannose per il paziente stesso. Tale protocollo è basato sull’utilizzo degli strumenti clinici di base (anamnesi, esame obiettivo ed elettrocardiografia), fondamentali per la precoce identificazione dei pazienti a basso rischio (con una probabilità <5% di avere una SCA), ma anche di nuove modalità diagnostiche, quali i marcatori biochimici di danno miocardico, i risk scores, l’esecuzione di imaging e stress test non invasivi per le patologie di tipo cardiovascolare.
L’impegno organizzativo di questo tipo di percorso è elevatissimo e richiede la periodica revisione dei risultati al fine di limarne i margini di errore, ma anche di consentirne l’aggiornamento alla “best practice” possibile.

L’obiettivo di un percorso diagnostico-terapeutico deve, quindi, essere triplice:
• garantire la diagnosi precoce e la precoce messa in atto delle procedure terapeutiche più efficaci;
• evitare ricoveri inappropriati, ma ancor di più evitare dimissioni inappropriate;
• ridurre allo stretto necessario il tempo di permanenza dei pazienti nel Dipartimento d’Emergenza.

Questi tre obiettivi sono quanto mai stringenti per i pazienti affetti da patologie potenzialmente letali ed è per questo motivo che l’organizzazione del percorso “dolore toracico” richiede la massima “standardizzazione” possibile.

Lo studio descritto in questo lavoro di tesi, di tipo retrospettivo, è un’analisi epidemiologica parziale che si propone in primo luogo di avere un quadro globale dei pazienti con dolore toracico presentatisi nell’arco di 50 giorni al DEA di Cisanello, valutando l’incidenza di SCA e la sua correlazione con caratteristiche demografiche, fattori di rischio, parametri ematologici, ECG e Scores; in secondo luogo, di analizzare il percorso diagnostico-terapeutico messo in atto, valutandone diversi aspetti (background culturale, organizzazione, aderenza alle linee guida) e considerando eventuali prospettive di miglioramento nella gestione clinica e terapeutica dei pazienti con dolore toracico non traumatico.
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