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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05052011-173423


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BARAGO, ENRICA
URN
etd-05052011-173423
Titolo
I crimini internazionali e le immunità dalla giurisdizione penale
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Di Filippo, Marcello
Parole chiave
  • immunità
  • impunità
Data inizio appello
23/05/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/05/2051
Riassunto
L’indipendenza e la sovranità interna sono i presupposti fondamentali della soggettività internazionale di cui godono gli Stati. Il diritto internazionale generale tutela con apposite norme il potere esclusivo di ciascuno Stato di svolgere le proprie funzioni sovrane e garantire in modo privilegiato il perseguimento degli interessi collettivi nell’ambito del proprio territorio. Quale principio ordinatore della comunità internazionale, la pretesa di esclusività nell’esercizio delle prerogative statali impone l’obbligo agli Stati di astenersi dal compimento di qualunque attività che leda il principio della territorialità della giurisdizione statale. Difatti, gli enti sovrani non possono essere convenuti in giudizio di fronte ai tribunali di un paese straniero. Dalle considerazioni svolte, ne consegue che l’immunità degli Stati dalla giurisdizione di cognizione non può che rappresentare una regola consuetudinaria unanimemente riconosciuta. Per quanto concerne i limiti che la regolano, questi ultimi si sono venuti delineando nel tempo. Tuttavia, a risultare maggiormente articolato è l’individuare i contorni del diritto consuetudinario relativo alle immunità funzionale e personale.
L’immunità funzionale, o ratione materiae, spetta a tutti gli individui-organi dello Stato i quali non possono essere sottoposti alla giurisdizione dei tribunali stranieri in relazione alle attività svolte in esecuzione delle funzioni loro affidate; l’immunità personale, o ratione personae, spetta a determinati individui-organi dello Stato, i quali non possono essere sottoposti alla giurisdizione dei tribunali stranieri neppure in relazione all’attività svolta al di fuori di ogni incarico ufficiale. La ratio che sottende le immunità ed i valori protetti si distingue poiché queste sono due categorie di norme che prevedono ostacoli all’esercizio della giurisdizione di natura diversa. Per quanto riguarda l’immunità funzionale l’obiettivo è consistito nell’indagare la tesi secondo la quale l’immunità dalla giurisdizione straniera è riconosciuta a tutti gli organi statali che abbiano agito per conto dello Stato di appartenenza e la tesi secondo la quale, al contrario, non esiste una norma generale in materia. Nell’assecondare la prima tesi, la possibilità di esercitare la giurisdizione rispetto agli organi stranieri sospettati di aver compiuto dei crimini internazionali si riduce ad essere una deroga alla norma generale in materia di immunità funzionale; tuttavia, data la seconda tesi, la regola generale sarebbe rappresentata dalla possibilità di esercitare la giurisdizione nei confronti degli organi di Stati stranieri. Relativamente all’immunità personale, è parso opportuno individuare le categorie di organi dello Stato che ne beneficiano e le circostanze nelle quali potrebbe essere possibile fare eccezione all’applicazione delle norme che la prevedono.
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