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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05052007-165154


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
Bruni, Sandro
URN
etd-05052007-165154
Titolo
The Cenozoic back-arc magmatism of Central Patagonia (44°-46° S): activation of different mantle domains in space and time
Settore scientifico disciplinare
GEO/07
Corso di studi
SCIENZE DELLA TERRA
Relatori
Relatore Prof. D'Orazio, Massimo
Parole chiave
  • isotope composition
  • Central Patagonia
  • basalts
  • slab-window
Data inizio appello
22/03/2007
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questa tesi sono stati studiati da un punto di vista geocronologico, geochimico ed isotopico una serie di plateau basaltici e coni monogenici che si trovano in Patagonia Centrale e più precisamente nella parte più meridionale della Provincia del Chubut (Argentina; 44-46°S). Questa zona, da un punto di vista geologico, si trova all’interno del bacino sedimentario Meso-Cenozoico di San Jorge ed è stata caratterizzata durante il Cenozoico da un’intensa attività magmatica. Originali dati geocronologici (15 datazioni K-Ar), infatti, identificano una prima fase magmatica databile al tardo Eocene (34Ma), una seconda fase che si è sviluppata dal tardo Oligocene al Miocene inferiore (25-18Ma) ed infine una terza avvenuta da 3.5 a 1.4 Ma. I dati geochimici ed isotopici hanno invece permesso non solo di stimare le condizioni P-T, le modalità e la composizione delle sorgenti mantelliche attivate durante i processi di fusione parziale, ma anche di ipotizzare una particolare struttura chimica ed isotopica del mantello sottocontinentale dell’area di studio. Questo, infatti, sembra essere caratterizzato sia da zonature verticali (isotopiche) che orizzontali (chimiche) suggerendo una complessa storia di estrazione (fusione parziale) ed addizione (metasomatismo) di fusi e fluidi durante tutto il Fanerozoico. Infine, il confronto di queste lave con quelle della Provincia Basaltica della Patagonia non ha evidenziato nessuna sostanziale differenza chimica ed isotopica suggerendo una stretta relazione tra le sorgenti mantelliche attivate lungo l’intera zona di retroarco della Patagonia (52-40°S oltre 2000 km) e quelle attivate nel tempo (34Ma) nel ristretto settore di studio (44-46°S). Questo ha permesso di ri-discutere il significato geodinamico del magmatismo della Patagonia e di proporre nuove ipotesi riguardo la genesi di questi magmi.
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