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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05042007-101920


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Recla, Sabine
URN
etd-05042007-101920
Titolo
La stenosi valvolare aortica critica neonatale: risultati a distanza della valvuloplastica con catetere a palloncino
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Giusti, Sandra
Parole chiave
  • valvuloplastica
  • neonatale
  • critica
  • aortica
  • stenosi
Data inizio appello
22/05/2007
Consultabilità
Completa
Riassunto
La stenosi valvolare aortica critica neonatale è un’entità clinica a rischio di vita ed è, per il neonato, un’emergenza medica, interventistica e/o chirurgica. Una delle opzioni terapeutiche è la valvuloplastica con catetere a palloncino, una procedura salvavita che deve essere considerata un atto terapeutico palliativo.
Scopo di questa tesi è valutare l’efficacia a distanza di questa procedura. Dei 26 pazienti sottoposti alla dilatazione della valvola aortica ad un età media di 9 giorni, 20 pazienti (77%) sono sopravvissuti e seguiti con un follow-up medio di 7,4 ± 5,2 anni (1-19 anni). La mortalità precoce è del 23%. La sola valvuloplastica è risultata efficace anche a distanza in 12 pazienti (60%), mentre 8 pazienti (40%) sono stati ridilatati e/o sottoposti a successivi interventi sulla valvola aortica o sul tratto di efflusso sinistro. La restenosi ma soprattutto la progressione dell’insufficienza aortica sembrano essere i maggiori problemi che si instaurano a lungo termine. Se esaminiamo la progressione della stenosi nell’ambito di tutti i 20 pazienti in follow-up, possiamo vedere come questa si sviluppi in un 20% dei casi. Per quanto riguarda l’insufficienza aortica la progressione fino ad un grado severo si è avuta in un 30 % dei casi.
I risultati a lungo termine dimostrano quindi come la valvuloplastica sia efficace anche a distanza (60% libero da reintervento). Ulteriori interventi, sia interventistica che chirurgici, sono comunque relativamente comuni in quanto sia la stenosi che l’insufficienza aortica tendono a progredire nel tempo.
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