Tesi etd-05032009-233408 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SPINI, DAVIDE
URN
etd-05032009-233408
Titolo
IL PAESAGGIO VEGETALE DEL LITORALE LIVORNESE - Analisi ambientale della fascia costiera compresa tra lo scolmatore d'Arno e la foce del fiume Cecina ai fini della gestione e tutela di habitat di interesse naturalistico
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE VERDI E DEL PAESAGGIO
Relatori
Relatore Dott. Bertacchi, Andrea
Relatore Dott.ssa Lombardi, Tiziana
Relatore Dott.ssa Lombardi, Tiziana
Parole chiave
- Schede ambientali
Data inizio appello
25/05/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/05/2049
Riassunto
La provincia di Livorno è una delle provincie toscane, con 330 mila abitanti e confina a nord e a est con la provincia di Pisa mentre a sud con la provincia di Grosseto.
Oltre al settore continentale, comprende anche le isole di Gorgogna, Capraia, Elba, Pianosa e Montecristo che rientrano all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, costituito nel 1997.
Il territorio interessato si sviluppa prevalentemente lungo la costa, in stretta connessione al mare, che può essere osservato quasi da ogni punto della Provincia, rivestendo una rilevante importanza per questi luoghi.
Il litorale livornese rappresenta la linea di confine tra la terra e il mare e assume, quindi, una grande valenza dal punto di vista ambientale, paesaggistico e sociale. Ambientale per l’elevata biodiversità che è presente in queste particolari aree costiere, definite appunto “di transizione”. Paesaggistico per le peculiarità legate all’interazione tra differenze naturalistiche e quelle geografiche, l’arcipelago e la terraferma, e geomorfologiche, le coste sabbiose, le falesie rocciose, le pianure e i promontori. Sociale per le risorse, che può offrire il sistema, fruibili dalle popolazioni locali e non solo.
Di conseguenza si viene a creare un equilibrio molto delicato tra l’uomo e l’ambiente litoraneo, il quale, si rivela molto fragile e vulnerabile alla pressione antropica.
La frammentazione degli ecosistemi, dovuta all’intervento umano, determina nuovi tipi di copertura del suolo e altera, in termini funzionali e strutturali, i sistemi naturali creando variazioni molto evidenti a livello di paesaggio, di habitat e di composizione floristica e faunistica.
Ad esclusione di alcuni settori protetti, l’intero litorale, infatti, risulta fortemente urbanizzato con il 28% della fascia costiera investita direttamente dai centri urbani. A questo si aggiunge una presenza antropica stagionale di grande impatto ambientale.
E’ quindi importante affrontare un’indagine floristica e vegetazionale delle aree prossime al mare con lo scopo di poter definire lo “stato di salute e di conservazione” degli habitat che caratterizzano la costa livornese così come indicato nella Direttiva “Habitat” 92/43/CEE.
L’obiettivo della ricerca è quindi riconducibile, in primo luogo alla migliore conoscenza di questi ambienti ed alla loro quantificazione e descrizione puntuale nel litorale livornese; in secondo luogo, questo, assieme alla qualificazione ambientale dei medesimi, potrà essere utile ai fini gestionali in previsione di una fruizione turistico-ricreativa sostenibile.
L’argomento di tesi rientra all’interno di un progetto finanziato che interessa tutta la parte continentale del litorale compresa tra Livorno fino a Piombino senza considerare, per adesso, la parte insulare.
L’obiettivo del lavoro è di favorire un incremento della conoscenza naturalistica dei siti e, in secondo luogo, definire le zone che si possano ritenere più fragili e vulnerabili, rispetto l’attività antropica, in modo che si possa agire in futuro con strumenti e programmi atti alla salvaguardia, tutela e conservazione delle aree più a rischio ed, allo stesso tempo, utile ai fini della gestione in previsione di una fruizione turistico - ricreativa sostenibile.
Il lavoro di studio e di ricerca nell’ambito del litorale livornese, compreso tra lo scolmatore d’Arno e la foce del fiume Cecina, su una fascia di 300 metri di profondità, è stato svolto presso il dipartimento di Agronomia e gestione dell’Agroecosistema (sezione di Botanica e Geobotanica applicate) dell’Università di Pisa.
Per lo svolgimento e la realizzazione della ricerca, sono stati effettuati rilievi di campo, atti all’ identificazione – caratterizzazione delle specie vegetali spontanee e delle tipologie vegetazionali rinvenibili e cartografabili, e alla definizione della valenza naturalistica dei diversi siti descritti.
Al rilievo di campo è affiancata l’elaborazione aerofotocartografica per la mappatura dei settori di maggior interesse critico e/o ambientale come spiegheremo meglio successivamente.
Tutti i dati raccolti, analizzati, interpretati ed elaborati durante la fase di studio in laboratorio, sono stati successivamente riuniti ed utilizzati per la creazione di schede fotografiche interpretate che sono state definite “schede ambientali”.
Per favorire la valorizzazione e la tutela della successione naturale di tutti gli ambienti dal mare all’entroterra si ritiene necessaria, dunque, la promozione di un tipo di fruizione fondato sull’educazione ambientale, sulla didattica ecologica, sulla conoscenza scientifico – naturalistica e culturale dei luoghi e sul corretto rapporto uomo – ambiente, in modo da non dimenticare mai quanto siano importanti gli aspetti di naturalità e integrità delle coste, che contribuiscono a creare un unicum paesaggistico di particolare bellezza, grazie al quale permane un forte richiamo turistico.
Oltre al settore continentale, comprende anche le isole di Gorgogna, Capraia, Elba, Pianosa e Montecristo che rientrano all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, costituito nel 1997.
Il territorio interessato si sviluppa prevalentemente lungo la costa, in stretta connessione al mare, che può essere osservato quasi da ogni punto della Provincia, rivestendo una rilevante importanza per questi luoghi.
Il litorale livornese rappresenta la linea di confine tra la terra e il mare e assume, quindi, una grande valenza dal punto di vista ambientale, paesaggistico e sociale. Ambientale per l’elevata biodiversità che è presente in queste particolari aree costiere, definite appunto “di transizione”. Paesaggistico per le peculiarità legate all’interazione tra differenze naturalistiche e quelle geografiche, l’arcipelago e la terraferma, e geomorfologiche, le coste sabbiose, le falesie rocciose, le pianure e i promontori. Sociale per le risorse, che può offrire il sistema, fruibili dalle popolazioni locali e non solo.
Di conseguenza si viene a creare un equilibrio molto delicato tra l’uomo e l’ambiente litoraneo, il quale, si rivela molto fragile e vulnerabile alla pressione antropica.
La frammentazione degli ecosistemi, dovuta all’intervento umano, determina nuovi tipi di copertura del suolo e altera, in termini funzionali e strutturali, i sistemi naturali creando variazioni molto evidenti a livello di paesaggio, di habitat e di composizione floristica e faunistica.
Ad esclusione di alcuni settori protetti, l’intero litorale, infatti, risulta fortemente urbanizzato con il 28% della fascia costiera investita direttamente dai centri urbani. A questo si aggiunge una presenza antropica stagionale di grande impatto ambientale.
E’ quindi importante affrontare un’indagine floristica e vegetazionale delle aree prossime al mare con lo scopo di poter definire lo “stato di salute e di conservazione” degli habitat che caratterizzano la costa livornese così come indicato nella Direttiva “Habitat” 92/43/CEE.
L’obiettivo della ricerca è quindi riconducibile, in primo luogo alla migliore conoscenza di questi ambienti ed alla loro quantificazione e descrizione puntuale nel litorale livornese; in secondo luogo, questo, assieme alla qualificazione ambientale dei medesimi, potrà essere utile ai fini gestionali in previsione di una fruizione turistico-ricreativa sostenibile.
L’argomento di tesi rientra all’interno di un progetto finanziato che interessa tutta la parte continentale del litorale compresa tra Livorno fino a Piombino senza considerare, per adesso, la parte insulare.
L’obiettivo del lavoro è di favorire un incremento della conoscenza naturalistica dei siti e, in secondo luogo, definire le zone che si possano ritenere più fragili e vulnerabili, rispetto l’attività antropica, in modo che si possa agire in futuro con strumenti e programmi atti alla salvaguardia, tutela e conservazione delle aree più a rischio ed, allo stesso tempo, utile ai fini della gestione in previsione di una fruizione turistico - ricreativa sostenibile.
Il lavoro di studio e di ricerca nell’ambito del litorale livornese, compreso tra lo scolmatore d’Arno e la foce del fiume Cecina, su una fascia di 300 metri di profondità, è stato svolto presso il dipartimento di Agronomia e gestione dell’Agroecosistema (sezione di Botanica e Geobotanica applicate) dell’Università di Pisa.
Per lo svolgimento e la realizzazione della ricerca, sono stati effettuati rilievi di campo, atti all’ identificazione – caratterizzazione delle specie vegetali spontanee e delle tipologie vegetazionali rinvenibili e cartografabili, e alla definizione della valenza naturalistica dei diversi siti descritti.
Al rilievo di campo è affiancata l’elaborazione aerofotocartografica per la mappatura dei settori di maggior interesse critico e/o ambientale come spiegheremo meglio successivamente.
Tutti i dati raccolti, analizzati, interpretati ed elaborati durante la fase di studio in laboratorio, sono stati successivamente riuniti ed utilizzati per la creazione di schede fotografiche interpretate che sono state definite “schede ambientali”.
Per favorire la valorizzazione e la tutela della successione naturale di tutti gli ambienti dal mare all’entroterra si ritiene necessaria, dunque, la promozione di un tipo di fruizione fondato sull’educazione ambientale, sulla didattica ecologica, sulla conoscenza scientifico – naturalistica e culturale dei luoghi e sul corretto rapporto uomo – ambiente, in modo da non dimenticare mai quanto siano importanti gli aspetti di naturalità e integrità delle coste, che contribuiscono a creare un unicum paesaggistico di particolare bellezza, grazie al quale permane un forte richiamo turistico.
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