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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04302015-195726


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PUCCI, LICIA
URN
etd-04302015-195726
Titolo
LA FILOSOFIA DELLE IMMAGINI DI J.J. WUNENBURGER: UN'ANALISI FILMICA TRA ERMENEUTICA E SIMBOLISMO
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
correlatore Prof. Ambrosini, Maurizio
relatore Prof.ssa Paschi, Manuela
Parole chiave
  • la
  • faro
  • ce
Data inizio appello
25/05/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Intitolata “La filosofia delle immagini di Jean-Jacques Wunenburger:
un’analisi filmica tra ermeneutica e simbolismo”, questa tesi intende
tracciare un percorso interdisciplinare tra riflessione filosofica e
critica cinematografica. Muovendo dallo studio di Wunenburger “Filosofia
delle immagini”, pubblicato in Francia nel 1997 e tradotto in italiano
nel 1999, la trattazione è volta a individuare un orientamento
metodologico di matrice filosofica in grado di restituire alla nozione di
immagine tutta la sua potenza simbolica e suscettibile di relazionarsi
liberamente con la densità semantica del cinema contemporaneo.

Articolata in due parti, la tesi sviluppa nella prima sezione una
dettagliata disamina dei problemi epistemologici sollevati dal concetto di
immagine nell’inquadramento filosofico elaborato da Wunenburger,
riconoscendo nell’impostazione ermeneutica la prospettiva più adatta a
dialogare efficacemente con la complessità dell’immaginario
cinematografico del XXI secolo. Fondata teoricamente e adottata
criticamente la metodologia di riferimento, la seconda parte della
trattazione si concentra sull’analisi filmica di due pellicole del 2008
(“Hunger” di Steve McQueen e “The Wrestler” di Darren Aronofsky),
stabilendo tra loro una fitta rete di collegamenti intertestuali e
mettendone in luce tanto le affinità quanto le differenze.

In virtù del modello interpretativo mutuato dallo studio di Wunenburger e
grazie alla ricchezza simbolica delle pellicole prese in esame, il lavoro
di analisi condotto su due testi filmici apparentemente incomparabili
rivela, al contrario, inaspettate occasioni di confronto e corrispondenza
analogica. È proprio su questo terreno comune, situato a una profondità
maggiore rispetto al piano letterale, che le diversità di trattamento
tematico ed estetico delle due pellicole risaltano in modo più pregnante
e determinante, mostrando da una parte le singolarità dei dispositivi
simbolici che le connotano e, dall'altra, la fertilità
dell'interpretazione ermeneutica in campo cinematografico.
Un'interpretazione che, pur rigorosamente fondata e organicamente
coerente, chiama in causa il soggetto impegnato nella costruzione del
senso sotto il profilo affettivo e personale non meno che sotto quello
intellettivo e razionale.

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