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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04302015-133831


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
MAIETTA, ANGELA VALENTINA
URN
etd-04302015-133831
Titolo
Studio del trasportatore della serotonina (SERT) nelle piastrine di pazienti con Corea di Hungtington: correlazioni con i sintomi clinici e i livelli di Ossitocina e BDNF.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Dott.ssa Palego, Lionella
correlatore Dott.ssa Betti, Laura
relatore Prof. Giannaccini, Gino
Parole chiave
  • SERT
  • OSSITOCINA
  • COREA DI HUNTINGTON
  • BDNF
Data inizio appello
10/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Pur essendo una patologia studiata relativamente di recente, in realtà venne descritta per la prima volta già nel 1374, e Paracelso (1493-1541) per primo usò il termine Còrea per definire questo disordine motorio suggerendone la sua origine a livello del Sistema Nervoso Centrale. Durante il diciassettesimo secolo il disturbo prese il nome comune di “ Ballo di San Vito” e le persone affette da questa malattia, a causa dei loro movimenti muscolari involontari e delle contrazioni caratteristiche della malattia, furono accusate di stregoneria e messe al rogo. Nonostante la complessità dei sintomi, sono state schematizzate dai clinici tre fasi distinte di questa malattia genetica rara: 1) fase prodromica 2) fase motoria 3) motoria e cognitiva.
Il primo stadio di malattia consiste in una lieve e progressiva riduzione delle performance intellettive dei pazienti, accompagnata da cambiamenti del tono dell’umore, depressione, ansia, irritabilità, apatia e alterazioni comportamentali. 
Questi sintomi possono precedere di mesi o anni la comparsa dei sintomi motori e per questo l’esordio della malattia può essere in alcuni casi non facilmente riconoscibile.E' emersa invece una correlazione negativa tra durata dall'insorgenza della malattia e i punteggi delle scale: pazienti con durata di malattia maggiore hanno punteggi più bassi, mentre pazienti con età di esordio più alta hanno una maggior capacità nel riconoscere la paura. Questo implica che nel tempo la patologia tende ad aggravare le condizioni cognitive e sociali dei pazienti.I pazienti con HD hanno rivelato una forte riduzione della performance nei test di valutazione neuropsicologica e, in particolare, i soggetti con minor istruzione e livelli di OX basali più bassi avevano ottenuto punteggi peggiori. Pur non avendo rilevato differenze significative tra pazienti e controlli, si può inoltre osservare un trend verso una minor concentrazione di OX plasmatica nei pazienti con HD. Inoltre, abbiamo riportato una tendenza verso la correlazione positiva tra i livelli plasmatici di OX basale e valutazione della scala UHDRS, correlazione che diviene fortemente significativa dopo la somministrazione dei tests neuropsicologici. Questo risultato non risulta tuttavia facilmente interpretabile, visto il numero così esiguo di soggetti sottoposti allo studio.
Per quanto riguarda i risultati ottenuti dall’analisi dell’altro parametro biochimico indagato, il BDNF piastrinico, presentiamo qui in modo preliminare una correlazione positiva tra i livelli di BDNF piastrinico e la durata di malattia, suggerendo l’influenza di questa variabile nel confronto statistico. Possiamo dire di aver osservato un trend all’aumento, che comunque non raggiunge i livelli di significatività.
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