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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04302009-145621


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
CORCHIA, LUCA
Indirizzo email
luca.corchia@dss.unipi.it, luca.corchia@sp.unipi.it
URN
etd-04302009-145621
Titolo
La ricostruzione dei processi culturali nell’opera di Jürgen Habermas tra filosofia e sociologia
Settore scientifico disciplinare
SPS/07
Corso di studi
MEMORIA CULTURALE E TRADIZIONE EUROPEA
Relatori
Relatore Prof. Toscano, Mario Aldo
Parole chiave
  • Processi culturali
  • Habermas
Data inizio appello
18/05/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/05/2049
Riassunto
Il presente lavoro ricostruisce e sistematizza le riflessioni che Jürgen Habermas ha dedicato, lungo l’intero percorso editoriale, al “sistema della cultura”, considerando la definizione dell’ambito oggettuale, la struttura interna delle differenti forme del sapere, la logica del loro sviluppo e delle loro funzioni sociali. Dall’analisi dei testi dello studioso tedesco emerge un complesso percorso di indagine da cui emergono come termini analitici, anzitutto, il “sapere implicito”, con l’esame dei presupposti semantici dell’”apertura linguistica del mondo” e delle pratiche di “senso comune”. Indispensabili riferimenti intellettuali in questo contesto sono la filosofia del linguaggio di W. Humbold, l’ontologia di M. Heidegger, l’ermeneutica filosofica di H.G. Gadamer, la sociologia fenomenologica di A. Schutz e Th. Luckmann e l’etnometodologia di H. Garfikel e A.V. Cicourel. A questa “indagine culturalista” si sovrappone, a partire dagli annni ’70, il programma di ricerca delle “scienze ricostruttive”, tipico dell’interazionismo di G.H. Mead, della psicoanalisi di S. Freud e di psicologia dello sviluppo J. Piaget, L. Kohlberg e al., con cui Habermas – come rileva puntualmente il candidato – intende far emergere accanto alle credenze culturali, semanticamente diversificate nei tempi storici e negli spazi sociali, le “competenze” cognitive, sociali ed espressive necessarie al pensare e al discorrere – “operanti universalmente”. Attraverso un attento lavoro filologico, vengono individuate le categorie fondamentali e la prospettiva con cui l’Autore sistematizza, dal punto di vista della logica del loro sviluppo, l’evoluzione delle forme di “sapere esplicito”, dalle immagini del mondo (la mitologia, le religioni e la metafisica) alle sfere di valore specialistiche (le scienze e le tecniche, le morali e la giurisprudenza e l’estetica). Decisivo è il confronto con la sociologia di M. Weber, E. Durkheim e T. Parsons. Il proposito è quello di costruire dei “modelli generali” per descrivere le “componenti strutturali” delle formazioni sociali e la “logica del mutamento” nel corso dell’evoluzione umana riordinando il materiale delle ricerche storiche da punti di vista “sincronici” e “diacronici”. La prospettiva delle “scienze ricostruttive” fa emergere, infatti, tre aspetti che integrano metodologicamente il “modello genetico” delle “ricostruzione razionali” con le “analisi funzionalistiche” e le “ricerche storico-sociali”.

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