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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04232010-081540


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
AMPOLA, MATTEO
URN
etd-04232010-081540
Titolo
La formazione del soggetto politico nella società democratica. Dal pensiero filosofico-giurico a quello sociologico: Norberto Bobbio, Jurgen Habermas e Hannah Arendt
Settore scientifico disciplinare
SPS/07
Corso di studi
STORIA E SOCIOLOGIA DELLA MODERNITA'
Relatori
tutor Prof. Muzzetto, Luigi
tutor Prof. Toscano, Mario Aldo
Parole chiave
  • Reciprocità e responsabilità
  • pensiero sociologico
  • Giuridificazione e sicurezza sociale
Data inizio appello
01/07/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/07/2050
Riassunto
UNIVERSITÀ DI PISA
Dottorato di ricerca in
“Storia e Sociologia della Modernità”

La formazione del soggetto politico nella società democratica.
Dal pensiero filosofico-giurico a quello sociologico:
Norberto Bobbio, Jurgen Habermas e Hannah Arendt

Dott. Matteo Ampola


Nelle democrazie occidentali l’architettura di legittimazione dell’organizzazione sociale va ancora considerata attraverso i tre aspetti dello stato di diritto, dello stato sociale e della democrazia politica (Habermas) cioè della tutela dei diritti di libertà soggettiva, del sistema di sicurezza sociale e del grado di partecipazione politica non limitata alla rappresentanza, ma costituita come sistema di relazioni tra istituzioni e cittadini determinanti i processi di formazione della volontà politica rispondenti agli interessi generali. Sebbene non vi sia una connessione concettualmente necessaria (ma solo sufficiente) tra democrazia politica, diritti civili e stato sociale, la liberalizzazione dei “modi” di vita nella sfera privata e la realizzazione dello stato sociale avrebbe dovuto costruire il piano di effettiva partecipazione dei cittadini all’esercizio della sovranità popolare, resa concreta attraverso forme di partecipazione politica sia nella costituzione degli organi di rappresentanza che nella formazione dell’opinione pubblica; anzi,all’interno delle sfere dei diritti, i diritti sociali di redistribuzione dovrebbero assicurare gli effettivi presupposti per pari opportunità di utilizzo (Rawls) per i classici diritti alle libertà individuali (civili e politiche).In questo processo il consenso pubblico costruisce sia il presupposto preliminare nella formazione legittima della volontà e dell’opinione politica, sia il terreno concreto per la produzione della partecipazione di massa,elemento centrale per il sistema politico affinché possa rendersi indipendente dalle restrizioni provenienti dal mondo vitale degli attori. Questa virtuosa tensione procedurale,nei tempi e nei contenuti,della sfera politica è,oggi, messa in crisi –attraverso errori nella costruzione delle politiche di inclusione,attraverso interpretazioni normative e/o empiriche unilaterali- dal privatismo civico di una popolazione spoliticizzata e dalla ricerca di consenso atomizzato (Arendt).
E’ fondamentale l’osservazione che il focus contemporaneo su sistemi e soggetti politici non possa concentrarsi gerarchicamente sull’architettura determinata dalla tipologia giuridico-formale del sistema stesso (garanzie giuridiche delle libertà civili e/o meccanismi economici di regolazione) ma debba primariamente dalla rilevazione ed analisi delle capacità e possibilità oggettive che l’attore riesce a costruirsi per riconoscere e scegliere la soggettività propria, la propria libertà nello stabilire e praticare relazioni adeguate nella rete delle relazioni collettive. Un ordinamento analitico – dunque – fondato sulle procedure logiche di tipo sociologico poiché, oltre ad avere come obbiettivo di cultura scientifica l’attore nei suoi processi di autonomia soggettiva, si muova da un dato storico: la coscienza politica presuppone aderenza morale al fatto sociale. Ai fini del nostro discorso gli ambiti della “partecipazione strumentale” e “simbolico-espressiva”rivestono particolare significato poiché, concentrandosi sul senso dell’azione politica e sulle sue finalità, ci sembra che rappresentino una forma di mediazione concettuale nei confronti del pensiero sociologico: la “partecipazione strumentale” attiene,infatti, al coinvolgimento dei cittadini nel processo di governo della collettività finalizzato alla protezione e al perseguimento di interessi individuali o alla realizzazione di determinati ideali; la “partecipazione simbolica” invece sottolinea come il prendere parte ai processi politici decisionali sia un fine in sé, indipendentemente dagli obiettivi altri che può permettere di raggiungere.
Nell’ottica che mi permetto di proporre l’Accountability orizzontale efficace vede come proprio presupposto empirico l’esistenza di reti dirette (personali) ed indirette (associative); cioè, uno spazio di qualità della domanda “politica”, che si ritrova a veder contenuti i microinteressi particolaristici dall’innalzamento delle soglie di socializzazione,affidando alle istituzioni il compito di integrazione e bilanciamento di quelle stesse istanze.
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