logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04152016-141145


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BERTOLUCCI, FEDERICA
URN
etd-04152016-141145
Titolo
IL PENSIERO DI ANTONIO NEGRI DALL'OPERAISMO A MOLTITUDINE
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Palazzolo, Claudio
Parole chiave
  • impero
  • moltitudine
  • operaismo
  • antonio negri
Data inizio appello
16/05/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi ha l'obiettivo di descrivere l'evoluzione del pensiero politico del filosofo ed intellettuale Antonio Negri. Nato in una famiglia cattolica, Negri sceglie di professarsi ateo; all’interno della Sinistra italiana, contribuisce a fondare o aderisce a diversi movimenti. Su di lui pende l’accusa di essere un “cattivo maestro”, teorico della lotta armata nonché ideologo e mente delle Brigate Rosse. A tali critiche Negri risponde negando qualsiasi coinvolgimento morale, tantomeno pratico; ai processi della giustizia italiana iniziati nel 1979, si affiancano, in maniera quasi paradossale, i “processi proletari” da parte dei suoi presunti allievi, costretto in una sorta di “fuoco incrociato”. “Sedotto e abbandonato” dal Partito Radicale, decide di rifugiarsi in Francia: qui insegna alla prestigiosa École Normale Supérieure ed ha l’occasione di approfondire gli studi sulla classe operaia; eppure, per le leggi d’Oltralpe, lo status di rifugiato politico non gli permette di svolgere attività politica.Torna in Italia dopo quattordici anni di esilio e arriva al successo editorale grazie al saggio Impero, scritto con Michael Hardt e da alcuni definito il “nuovo libretto rosso”, in quanto opera-manifesto di diversi movimenti no global.Vive così una nuova stagione, non soltanto per i temi trattati, ma anche per la notorietà che acquista, facendosi conoscere persino oltreoceano. Intellettuale dalla personalità complessa, non sempre chiara e facilmente decifrabile, Negri passa, nel corso della sua vita, attraverso fasi diverse, intrecciando spesso vita politica e vicende personali. Di questo intreccio è altresì specchio la sua attività speculativa. Dal sindacalismo e dal periodo operaista alle riflessioni sulla globalizzazione del terzo millennio, passando attraverso la fase dell'Autonomia Operaia, la formazione del pensiero di Negri è scandita da una produzione spesso di non semplice comprensione. Forse non è un caso che il successo degli anni più recenti coincida con il mutamento di stile e linguaggio, oltre che di tematiche. Lo scopo della presente ricerca, articolata in cinque capitoli, è appunto quello di rappresentare il processo evolutivo del pensiero negriano attraverso l’analisi delle opere fondamentali: con la convinzione che tale evoluzione, ancorché non sempre rettilinea, trovi in Impero prima e Moltitudine poi, la conclusione più adeguata a interpretare la realtà del terzo millennio. Nello specifico, il primo capitolo offre una ricostruzione della vita dell'autore patavino, una breve biografia nella quale sia possibile “incastonare” le opere in esame per meglio comprendere la reciproca influenza fra esperienze di vita e produzione scritta. Nel secondo capitolo si analizza il passaggio di Negri dalla fase operaista, con la fondazione assieme a Mario Tronti del mensile “Classe Operaia” nel 1964, a quella dell'Autonomia nella primavera del 1973. Oggetto dell'indagine del terzo capitolo è il complesso tema del lavoro nel testo costituzionale italiano: l’indagine è condotta attraverso l'analisi dell’opera La forma Stato. Per la critica dell'economia politica della Costituzione. Nel quarto capitolo trova spazio il saggio Impero, di certo lo scritto più famoso di Antonio Negri, in cui viene affrontato il processo di globalizzazione dei mercati. Il quinto – ed ultimo – capitolo è dedicato a Moltitudine, opera che riprende ed amplia concetti espressi proprio in Impero.
File