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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04142019-160849


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TERZI, FRANCESCA
URN
etd-04142019-160849
Titolo
I piani attestati di risanamento nel diritto della crisi d'impresa
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Verona, Roberto
Parole chiave
  • piani attestati di risanamento
  • legge fallimentare
  • crisi d'impresa
  • codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza
  • soluzioni negoziali
Data inizio appello
02/05/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/05/2089
Riassunto
Data la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, si rende opportuno specificare come il presente elaborato di tesi abbia lo scopo di fornire una visione completa, sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista economico-aziendalistico sull’argomento oggetto di studio, e verranno quindi analizzati i punti della riforma del diritto della crisi d’impresa che riguardano i piani attestati di risanamento. Le innovazioni sul tema trattato sono per lo più limitate, ma si ritiene che non possano essere trascurate al fine di rendere il lavoro il più esaustivo possibile. La trattazione si sviluppa in cinque capitoli, il primo dei quali affronta l’evoluzione storico-sociale del fallimento e delle altre procedure per la risoluzione della crisi a partire dall’epoca romana, passando poi per il Medioevo e, successivamente, per il XIX secolo, fino ad arrivare alla legge fallimentare del 1942 e ai giorni nostri. Oltre al contenuto ed alla struttura delle leggi che si sono succedute nel corso dei secoli, si è cercato di analizzare anche l’impatto della presenza della figura del fallito all’interno della società sia sui mercati che sulla comunità. Infatti, se anticamente questi era un soggetto da neutralizzare ed espellere dalla società oltre che da punire severamente, talvolta anche con la morte, perché visto come un frodatore, al giorno d’oggi si è preso coscienza del fatto che il fallimento possa dipendere da una pluralità di fattori che non originano nella mera condotta morale del debitore. Negli anni sono stati introdotti svariati strumenti per permettere al soggetto fallito di evitare le conseguenze del fallimento e sono stati abbandonati tutti quei requisiti morali che gli erano richiesti per poterne beneficiare.Il secondo capitolo tenta di inquadrare lo strumento dei piani attestati di risanamento all’interno del sistema normativo vigente, sia analizzandone la natura - e perciò analizzando se può essere ricompreso all’interno delle procedure concorsuali - sia cercando di trovargli una propria classificazione giuridica, dato che che non è data dal legislatore. Il terzo capitolo tratta dell’annoso dibattito sull’ampiezza dell’operatività dell’azione revocatoria per gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse in esecuzione di un piano attestato ex art. 67, III comma, lettera d) della legge fallimentare. All’interno della normativa vigente, infatti, niente è specificato a tal proposito e perciò sia la dottrina che la giurisprudenza, negli anni, si sono espresse in vario modo. Il quarto capitolo analizza i presupposti soggettivi ed oggettivi per poter usufruire dello strumento in oggetto, sia con riguardo alla legge fallimentare vigente che al nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.Il quinto ed ultimo capitolo narra del piano attestato dal punto di vista economico-aziendalistico. Ne vengono descritti la forma, il contenuto e le finalità, oltre che la struttura guida elaborata negli dalla dottrina che, in mancanza di uno specifico dettato normativo, ha attinto dalla scienza aziendale. Vengono poi affrontati i temi del ruolo del professionista attestatore - analizzando anche profili della responsabilità che deriva dall’accettazione dell’incarico - e della relazione di attestazione. In ultima analisi, si riporta la questione del sindacato giudiziale sul piano.
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