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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04122023-173448


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TARTABINI, LORENZO
URN
etd-04122023-173448
Titolo
RISCALDAMENTO GLOBALE E SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI ARTICI: RELAZIONI E CONSEGUENZE SULLA CIRCOLAZIONE TERMOALINA ATLANTICA
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore C.C. (AN) Pisani, Achille
correlatore C.F. (AN) Patulli, Ottavio
Parole chiave
  • Oceano Artico
  • Circolazione termoalina
Data inizio appello
19/04/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/04/2093
Riassunto
Gli ultimi decenni hanno mostrato all’uomo quanto può risultare impattante, anche sulla vita di tutti i giorni, il cambiamento climatico a cui stiamo assistendo. Siamo stati spesso abituati a seguire le dinamiche connesse a questo fenomeno con le immagini che mostrano lo scioglimento dei ghiacciai, sia in oceano che sulla terraferma. È giusto che sia così: il surriscaldamento terrestre sta apportando modifiche a questi ambienti in modo particolarmente profondo come mai era successo fino ad ora. Ma con il passare degli anni è giunto il momento di allargare l’obiettivo, per iniziare a valutare quelle che possono essere le ripercussioni su altri sistemi climatici terrestri intrinsechi degli oceani, che hanno le potenzialità per apportare drastici cambiamenti a livello globale.
L’Artico, la regione più settentrionale del nostro pianeta, è da sempre oggetto di grandissimo interesse da parte dell’uomo. Tanto affascinante quanto inospitale, ha visto nel corso dei secoli il susseguirsi di innumerevoli spedizioni aventi fra i tanti scopi, oltre al suo studio, il raggiungimento del primato della conquista del Polo Nord. La regione data la sua peculiarità, è oggi oggetto di studi in continuo aggiornamento da parte di idrografi, oceanografi e climatologi. Il suo clima estremamente rigido rende tutt’ora molto difficoltose le ricerche nell’area. I cambiamenti climatici stanno modificando questa regione in modo molto evidente giorno dopo giorno. Quell’ambiente così apparentemente indistruttibile e immutabile, come può apparire la sconfinata distesa di pack che caratterizza l’area per numerosi mesi all’anno, sembra ora più che mai minacciato da un costante aumento della temperatura che sta interessando il globo intero ormai da diversi decenni. Il fenomeno, ormai percepibile ovunque, fa sentire i suoi effetti decisamente amplificati in quest’area caratterizzata da un microclima con equilibri particolarmente delicati e frangibili. D’altra parte, la biosfera artica, ricca e regolata da una delicata armonia, sembra essere anche minacciata dal crescente inquinamento marino oltre che dal surriscaldamento globale. Come anticipato all’inizio però, è arrivato il momento di valutare le conseguenze a livello più ampio di questo repentino scioglimento dei ghiacci artici. Intimamente connesso con questa regione, infatti, vi è il complesso e gigantesco “ingranaggio” della circolazione termoalina atlantica: un sistema tridimensionale di correnti nell'Oceano Atlantico avente una rilevanza climatica globale. Ancora poco conosciuta fuori dalla comunità scientifica, è in realtà spesso citata inconsapevolmente dalle notizie riguardanti il clima quando viene nominata la Corrente del Golfo, che ne rappresenta un tratto. Già la sua presenza fu notata a partire dal sedicesimo secolo, tramite l’utilizzo di imbarcazioni a vela, particolarmente sensibili alle condizioni meteomarine e quindi anche alle correnti. Nei secoli a seguire il fenomeno è stato a lungo osservato ma nonostante i numerosi sforzi l’uomo aspettò il 1961 con l’oceanografo Henry Stommel per vedere la teorizzazione di un primo modello che svelasse i segreti nascosti dietro la circolazione. Da quella data in poi si è assistito ad una rivoluzione nel modo di interpretare il complesso sistema di correnti che governavano la distribuzione di calore nell’Atlantico settentrionale, tra Artico e regioni equatoriali. Successivamente a partire dagli anni ’90 circa fino a giungere ai giorni nostri, un’accelerazione nello sviluppo degli strumenti tecnologici a disposizione della scienza ha permesso la raccolta di dati con il tempo più precisi e accurati. Sviluppo che avvenuto parallelamente anche ad una migliore interpretazione degli stessi valori osservazionali tramite modelli statistici computerizzati.
L’obiettivo del presente lavoro è fornire una descrizione della regione Artica in termini generali, analizzando la minaccia del riscaldamento cui è sottoposta per valutare le ripercussioni del fenomeno sulla circolazione termoalina atlantica, fornendo a sostegno della tesi numerosi rimandi ad articoli scientifici che hanno seguito gli sviluppi della problematica sia prima, che dopo l’inizio del millennio.
In prima istanza, l’elaborato contiene una trattazione dell’area artica dal punto di vista oceanografico e scientifico, con un focus mirato sulla sua circolazione e quindi sui rapporti con le acque Nord-atlantiche, senza tralasciare l’analisi di biosfera e microclima che caratterizza la zona. La discussione si concentra quindi su considerazioni riguardanti lo sviluppo, estensione e le cause della riduzione dei ghiacci del Mar Glaciale Artico, argomento che risulta centrale nella comprensione delle dinamiche legate alla formazione delle cosiddette acque profonde del Nord Atlantico.
Nella seconda parte vengono invece evidenziati i meccanismi che regolano il fenomeno della circolazione termoalina, analizzando le correnti principali che la costituiscono ed i principi generali fondanti la teoria dell’oceanografo Stommel. L’ultimo capitolo è dedicato allo studio delle cause che stanno portando ad un rallentamento della circolazione, valorizzando le tesi che hanno permesso di fornire una prima immagine del fenomeno anche durante le ere glaciali. Infine, vengono analizzate quelle che sono le possibili previsioni future del fenomeno, commentando alcune tra i più svariati sviluppi creati in modo digitale tramite l’interpretazione di modelli statistici.
L’elaborato è dunque volto a sottolineare le problematiche derivanti dai cambiamenti climatici e interconnesse alle attività umane che vanno ad impattare sull’ambiente enfatizzando il ruolo centrale svolto dalla circolazione termoalina atlantica sul clima globale.

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