Tesi etd-04122018-142645 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PANE, MASSIMILIANO
URN
etd-04122018-142645
Titolo
La tutela della salute e la sicurezza alimentare in un mondo globalizzato
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Azzena, Luisa
Parole chiave
- Articolo 32
- Controlli
- Sicurezza
- Società civile
- Vita
Data inizio appello
30/04/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
La stesura di questo elaborato è frutto di un forte sentimento di passione e sensibilità verso la tutela della salute e la sicurezza alimentare, tematiche su cui tutti noi siam chiamati a confrontarci, discutere ed indurre ad una riflessione ( a livello globale) per risolvere i problemi che sono sorti in capo a queste stesse.
Partendo da un'analisi apporofondita della Tutela del Diritto alla salute, analizzando dapprima il dettato costituzionale,che vede nell'ART.32 della Costituzione (filo conduttore di tutta l'opera) la sua più piena manifestazione,successivamente concentrandomi sulla disciplina legislativa della materia,ho cercato di far emergere chiaramente come con le politiche di austerity degli Stati nazionali si è avuto un forte ridimensionamento della sanità pubblica e come spesso accade a farne le spese sono gli igrari cittadini.
A maggiorare questa mia tesi vi è la stessa Corte Costituzionale che a più riprese ha ribadito che la selezione e il contemperamento legislativo degli interessi comunque rilevanti non deve essere tuttavia tale da pregiudicare il "nucleo minimo ed essenziale" del diritto alla salute: ciò significa, in altre parole, che non tutte le prestazioni possono essere erogate dal servizio pubblico sanitario nei confronti di tutti, ma sussiste comunque una soglia minima di interventi, che le Istituzioni devono garantire a prescindere dai costi, rimanendo altrimenti irrimediabilmente vulnerata la sfera giuridica soggettiva che il disposto costituzionale ha voluto tutelare in riferimento al bene salute.
Nel proseguio dell'eleborato ho descritto con meticolosità e giudizio il secondo grande filone oggetto della mia analisi: "la sicurezza alimentare", il sistema dei controlli e delle tutele che la circondano ma, che tuttavia non sono sufficienti per far fronte alla grande richiesta da parte della collettività che, esige a gran voce una più equa risposta a quei bisogni primari dell'uomo che dovrebbero caratterizzare lo sviluppo ed essere simbolo di civiltà dell'intera comunità.
Pare chiaro, come da questo secondo filone narrativo, si sviluppano poi conseguenze di difficile contenimento che, dovrebbero essere strutturate ed incanalate sotto un'unico fiume, anzichè accrescere mille rivoli rappresentati dalla miriade di normative del settore, anche di nuovo conio (come nel caso degli Home Restaurant).
Certamente in questo percorso di crescita e di sensibilizzazione verso una tematica cosi importante, quale la sicurezza alimentare, un ruolo fondamentale è stato ricoperto dalla Carta di Milano, stipulata in occasione dell'EXPO (esposizione universale )2015 tenutosi a Milano che ha posto l'Alimentazione al centro della manifestazione. Questa è stata l’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso).
Per questo motivo servirebbero scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse.
Ciononostante la Carta non ha inciso più di quanto da essa ci si potesse aspettare in tema di "sicurezza alimentare",avrebbe dovuto in realtà porre l'accento su questioni più concrete, come per esempio le frodi alimentari che con il tema della sicurezza sono interconnesse. Queste rappresentano un fenomeno altamente dannoso tanto per le imprese ma soprattutto per gli utenti finali: i consumatori.
Ed è per questo che bisognava approfondire alcuni aspetti e discipline improntate proprio a tutelare quest'ultimi, ed è per questo che ho scelto di condurre quest'analisi nel migliore dei modi, interloquendo direttamente con gli organi a ciò preposti, in particolare iL Comando Carabinieri per la tutela della salute (al cui interno vi sono i NAS, che rappresentano gli organi esecutivi per eccellenza dei controlli in questione) e gli USMAF (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera)per cercare di capire come funzionassero realmente questi controlli e quali fossero le falle del sistema.
Emerge su tutti un dato importante che, non può non esser considerato, la necessità di far fronte a tutta questa mole normativa disconnessa ed alquanto complessa da comprendere anche per gli stessi addetti ai lavori, che devono districarsi tra folti commi e continue interpretazioni giurisprudenziali.
Vi sarebbe il bisogno d'intervenire alla fonte, redigendo un Codice, (alla stregua di quanto è stato fatto per altri settori cruciali del nostro ordinamento, come ad es. il codice della strada) che possa racchiudere dentro tutto ciò.
In mancanza di un intervento tempestivo da parte del Legislatore vi sarà il rischio di far venir meno l'applicazione del principio di effettività del diritto alla salute; bisogna comprendere che questa materia riguarda l'intera collettività ed il singolo consumatore, che, oggi più che mai, ha acquisito maggiori informazioni e capacità critica, tali da comprendere i rischi e gli effetti del consumo dei prodotti alimentari.
Partendo da un'analisi apporofondita della Tutela del Diritto alla salute, analizzando dapprima il dettato costituzionale,che vede nell'ART.32 della Costituzione (filo conduttore di tutta l'opera) la sua più piena manifestazione,successivamente concentrandomi sulla disciplina legislativa della materia,ho cercato di far emergere chiaramente come con le politiche di austerity degli Stati nazionali si è avuto un forte ridimensionamento della sanità pubblica e come spesso accade a farne le spese sono gli igrari cittadini.
A maggiorare questa mia tesi vi è la stessa Corte Costituzionale che a più riprese ha ribadito che la selezione e il contemperamento legislativo degli interessi comunque rilevanti non deve essere tuttavia tale da pregiudicare il "nucleo minimo ed essenziale" del diritto alla salute: ciò significa, in altre parole, che non tutte le prestazioni possono essere erogate dal servizio pubblico sanitario nei confronti di tutti, ma sussiste comunque una soglia minima di interventi, che le Istituzioni devono garantire a prescindere dai costi, rimanendo altrimenti irrimediabilmente vulnerata la sfera giuridica soggettiva che il disposto costituzionale ha voluto tutelare in riferimento al bene salute.
Nel proseguio dell'eleborato ho descritto con meticolosità e giudizio il secondo grande filone oggetto della mia analisi: "la sicurezza alimentare", il sistema dei controlli e delle tutele che la circondano ma, che tuttavia non sono sufficienti per far fronte alla grande richiesta da parte della collettività che, esige a gran voce una più equa risposta a quei bisogni primari dell'uomo che dovrebbero caratterizzare lo sviluppo ed essere simbolo di civiltà dell'intera comunità.
Pare chiaro, come da questo secondo filone narrativo, si sviluppano poi conseguenze di difficile contenimento che, dovrebbero essere strutturate ed incanalate sotto un'unico fiume, anzichè accrescere mille rivoli rappresentati dalla miriade di normative del settore, anche di nuovo conio (come nel caso degli Home Restaurant).
Certamente in questo percorso di crescita e di sensibilizzazione verso una tematica cosi importante, quale la sicurezza alimentare, un ruolo fondamentale è stato ricoperto dalla Carta di Milano, stipulata in occasione dell'EXPO (esposizione universale )2015 tenutosi a Milano che ha posto l'Alimentazione al centro della manifestazione. Questa è stata l’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso).
Per questo motivo servirebbero scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse.
Ciononostante la Carta non ha inciso più di quanto da essa ci si potesse aspettare in tema di "sicurezza alimentare",avrebbe dovuto in realtà porre l'accento su questioni più concrete, come per esempio le frodi alimentari che con il tema della sicurezza sono interconnesse. Queste rappresentano un fenomeno altamente dannoso tanto per le imprese ma soprattutto per gli utenti finali: i consumatori.
Ed è per questo che bisognava approfondire alcuni aspetti e discipline improntate proprio a tutelare quest'ultimi, ed è per questo che ho scelto di condurre quest'analisi nel migliore dei modi, interloquendo direttamente con gli organi a ciò preposti, in particolare iL Comando Carabinieri per la tutela della salute (al cui interno vi sono i NAS, che rappresentano gli organi esecutivi per eccellenza dei controlli in questione) e gli USMAF (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera)per cercare di capire come funzionassero realmente questi controlli e quali fossero le falle del sistema.
Emerge su tutti un dato importante che, non può non esser considerato, la necessità di far fronte a tutta questa mole normativa disconnessa ed alquanto complessa da comprendere anche per gli stessi addetti ai lavori, che devono districarsi tra folti commi e continue interpretazioni giurisprudenziali.
Vi sarebbe il bisogno d'intervenire alla fonte, redigendo un Codice, (alla stregua di quanto è stato fatto per altri settori cruciali del nostro ordinamento, come ad es. il codice della strada) che possa racchiudere dentro tutto ciò.
In mancanza di un intervento tempestivo da parte del Legislatore vi sarà il rischio di far venir meno l'applicazione del principio di effettività del diritto alla salute; bisogna comprendere che questa materia riguarda l'intera collettività ed il singolo consumatore, che, oggi più che mai, ha acquisito maggiori informazioni e capacità critica, tali da comprendere i rischi e gli effetti del consumo dei prodotti alimentari.
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