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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04092019-135754


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MELE, MARIANGELA
URN
etd-04092019-135754
Titolo
Osservazioni sul ruolo della donna nelle novelle di Matteo Bandello
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof.ssa Cabani, Maria Cristina
correlatore Prof.ssa Guidotti, Angela
Parole chiave
  • ruolo della donna
  • Matteo Bandello
  • novelle
Data inizio appello
29/04/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro di tesi si propone di analizzare l’immagine e il ruolo della donna nella società del XVI secolo,a cavallo tra l’età rinascimentale e quella della Controriforma, attraverso la lettura delle novelle di Matteo Bandello.Successivamente si passa all’esposizione di alcuni ritratti bandelliani di donna che sono diventati celebri e modelli per la storia della letteratura italiana successiva.
L’atteggiamento di Bandello di fronte alle donne appare duplice: accanto a una parvenza di simpatia e di comprensione compaiono, talvolta, in chiave ironica, degli sfoghi misogini sulla tesi della donna corrotta e insaziabile. In altri passi del Novelliere la difesa sulla ferrea castità delle donne acquista toni moderni, soprattutto quando Bandello denuncia l’ingiusto stato di inferiorità sociale a cui esse erano sottoposte.
In realtà, la donna ammirata da Bandello è quella che si dedica comunque anima e corpo al matrimonio, al proprio uomo, alla famiglia e alla casa. Ogni altro destino viene descritto come eccezionale e si tratta di situazioni che inducono nell’autore un atteggiamento critico e sospettoso. Solo l’amore e il rapporto extra coniugale con un altro uomo consentono alla donna, in un numero molto significativo di casi, di sfuggire alla sua condizione domestica di madre e moglie. Tuttavia, l’adulterio comporta dei rischi a cui i personaggi delle novelle non sfuggono sempre. La donna adultera è la nuova immagine di donna. In un contesto storico come quello austero della Controriforma le donne assumono caratteristiche morali che differenziano i racconti di Bandello da quelli dei suoi predecessori e soprattutto dal modello decameroniano. Le serene descrizioni dell’estroversione amorosa e della passione tenera e delicata di Boccaccio lasciano il posto ad un atteggiamento di interrogativa e perplessa incomprensione che oscilla tra l’ossessione per la salvaguardia dell’onore e il terrore che scaturisce dall’emergere del desiderio femminile.
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