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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04072017-011831


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LANDI, DEBORA
URN
etd-04072017-011831
Titolo
Scrittura e riscrittura nella narrativa di Oreste del Buono
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof. Ciccuto, Marcello
Parole chiave
  • Oreste del Buono
  • OdB
  • Racconto d'inverno
  • La parte difficile
  • Acqua alla gola
  • Per pura ingratitudine
  • Facile da usare
  • Né vivere né morire
  • La terza persona
  • I peggiori anni della nostra vita
  • Tornerai
  • Se mi innamorassi di te
  • La debolezza di scrivere
  • La vita sola
Data inizio appello
28/04/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi di Laurea Specialistica in Lingua e Letteratura Italiana presenta l’analisi della produzione narrativa di Oreste del Buono, che costituisce l’aspetto meno conosciuto di questa vivace personalità culturale del novecento, piuttosto nota per la sua attività di giornalista e traduttore oppure per la direzione della rivista di fumetti «Linus».
Il lavoro propone un dettagliato profilo biografico dello scrittore, del quale i dizionari biografici e le enciclopedie degli scrittori italiani riportano generalmente esigue notizie, per poi concentrarsi sull’analisi dei suoi romanzi.
Dunque si descrive la svolta che intercorre tra gli scritti giovanili, espressione della sofferta malinconia dell’autore, e quelli della maturità letteraria, dominati invece dalla sua distaccata ironia, e si riflette sull’aspetto macroscopico della produzione letteraria, ovvero sull’intento metanarrativo. Il procedimento di scrittura e riscrittura costituisce il tratto peculiare di tutti i suoi romanzi e si mostra, col passare del tempo e nelle diverse modalità con cui viene realizzato nelle varie opere, sempre più evidente ed ostentato. Infine, ci si concentra sul carattere demistificatorio del linguaggio, sul quale del Buono riflette costantemente, ovvero sulla difficoltà e impossibilità della letteratura di riprodurre la vita nella sua interezza e complessità, sconfinando così nella metafora del labirinto dell’esistenza. Tuttavia, ciascun romanzo ripropone sempre lo scavo psicologico del personaggio, che si rivela quale autoanalisi di sé stesso, ma anche un dialogo parallelo e continuo con la società in cui vive, mostrandosi partecipe alle problematiche del suo tempo e solidale con gli altri uomini.
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