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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04072017-004857


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PIRRONELLO, ENRICA
URN
etd-04072017-004857
Titolo
Ipotesi progettuale di un istituto a custodia attenuata per il recupero integrale dell'isola di Poveglia a Venezia
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Arch. Santini, Luisa
relatore Arch. Riani, Paolo
relatore Arch. Vessella, Luigi
Parole chiave
  • Laguna Veneta
  • Isola
  • custodia attenuata
  • Poveglia
  • Carcere
  • Venezia
Data inizio appello
27/04/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La seguente tesi di laurea riguarda la progettazione di un istituto carcerario definito “a custodia attenuata” che prende a modello gli istituti di detenzione nord-europei al fine di uniformarsi alle direttive comunitarie. La scelta è ricaduta su una struttura di questo tipo in seguito ad uno studio condotto sul sistema carcerario italiano ed europeo, sono stati analizzati i luoghi della detenzione dalle loro origini ai giorni nostri, le tipologie carcerarie, l’iter legislativo a partire dal primo regolamento del 1931 fino alle ultime riforme, la situazione carceraria attuale con l’analisi dei dati forniti dal Ministero di Giustizia, le forme alternative alla reclusione, la situazione detentiva per le donne/madri e le colonie penali.

Si è scelto di collocare il progetto sull’isola di Poveglia, la più grande isola rimasta abbandonata della laguna veneta, in essa si trovano edifici storici di rilievo per i quali il piano regolatore prevede la ristrutturazione. Agli edifici storici, che sono stati riqualificati, sono stati aggiunti dei fabbricati che ospitano tutte le funzioni necessarie al carcere, collocati lungo un asse di riferimento ideale che collega l’isola con Venezia, e distribuiti rispettando delle fasce funzionali che garantiscono l’accesso all’isola anche da parte di turisti e cittadini che possono usufruire di spazi riservati ad attività culturali e di svago. La proposta di aprire la struttura al pubblico rispetta la volontà dei cittadini veneti fortemente interessati alle sorti dell’isola come denota l’associazione appositamente creata nel 2009 “Poveglia per tutti”, e fornisce per i detenuti un’occasione di integrazione sociale che ne favorisce il ritorno in società.

Il progetto si presenta quindi come un piccolo nucleo urbano, fornito di tutti i servizi necessari a utenti esterni e detenuti, i quali vengono scelti in funzione di determinate caratteristiche personali e comportamentali. Sono presenti spazi riservati al lavoro, spazi per le attività trattamentali previste dal regolamento, spazi per lo sport al chiuso e all’aperto, viene conservata la funzione agricola tradizionale di una parte dell’isola in cui vengono impiegati i detenuti, e gli spazi residenziali organizzati sotto forma di unità abitative singole contenenti da 4 a 8 detenuti per un totale di 100 ospiti. Gli obiettivi che hanno direzionato il progetto sono stati la “domesticità” e la varietà architettonica, per limitare l’effetto alienante tipico delle carceri, la creazione di spazi di aggregazione sociale, la creazione di un legame con il paesaggio circostante e l’integrazione delle nuove strutture con gli edifici storici esistenti, l’isola ha dunque preso l’aspetto di un piccolo borgo, facilmente adattabile ad altre eventuali funzioni si decidesse in futuro di collocare sull’isola.