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L’imballaggio plastico è diventato ormai un elemento essenziale nel sistema industriale, il processo di formatura in bolla è il metodo più comune per produrre film plastici utilizzati nel settore packaging.
Questo prevede l’estrusione di polimero fuso attraverso una filiera circolare che forma un sottile film di forma tubolare (c.d. bolla) tirato in verticale da cilindri rotanti che provocano il collasso della bolla.
La bolla in uscita dalla filiera viene gonfiata per ottenere il film di dimensioni e spessore richiesto; successivamente viene raffreddata tramite getti d’aria sulla superficie e all’interno della bolla stessa. Una volta raffreddata la bolla collassa in un film piano e viene raccolta in bobine pronte per l’utilizzo.
Le aziende che operano sul mercato dell’imballaggio plastico sono innumerevoli, andiamo dalla piccola azienda ad aziende fortemente strutturate che operano con sistemi produttivi all’avanguardia.
Per poter essere competitivi c’è bisogno di fare una attenta analisi, infatti partendo dal presupposto che il costo dell’energia elettrica e delle materie prime è circa uguale per tutte le aziende, è evidente che il mercato si mantiene o con prodotti altamente tecnici o con costi di produzione relativamente contenuti.
Su questo ultimo punto è importante avere dati certi sugli elementi che caratterizzano il costo finale del prodotto.
Questa tesi è stata predisposta con l’obiettivo di individuare le zone critiche per il consumo elettrico, che sono state individuate nella fase di estrusione e di raffreddamento.
Una particolare attenzione è stata rivolta anche ai vari tipi di mescola utilizzata per la produzione di tubolari FFS, infatti ogni mescola ha caratteristiche particolari che determinano diversità nei consumi elettrici.

Tutto ciò per arrivare a definire gli interventi tecnici da assumere per raggiungere:
- un risparmio sulle risorse energetiche;
- un abbattimento dei costi;
- una riduzione dell’impatto ambientale.