Tesi etd-04062009-170359 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
CABRERA ARIZA, ANTONIO MARIA
URN
etd-04062009-170359
Titolo
CONFRONTO FRA “COLTURE DEDICATE” PER LA PRODUZIONE DI BIOMASSA A DESTINAZIONE ENERGETICA IN AMBIENTE MEDITERRANEO
Settore scientifico disciplinare
AGR/02
Corso di studi
SCIENZA DELLE PRODUZIONI VEGETALI ECO-COMPATIBILI
Relatori
Relatore Prof. Bonari, Enrico
Relatore Prof. Miele, Sergio
Relatore Prof. Miele, Sergio
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
17/04/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/04/2049
Riassunto
La tesi, dal titolo “Confronto fra “colture dedicate” per la produzione di biomassa a destinazione energetica in ambiente mediterraneo”, ha evidenziato che l’utilizzo delle biomasse come fonte di energia alternativa è una ottima soluzione alle attuali problematiche del settore, tanto a livello energetico, come ambientale ed economico.
I risultati ottenuti hanno mostrato un effetto positivo del livello di intensificazione colturale sulla resa ottenuta nel caso del sorgo; mentre la scelta del ibrido è risultata ininfluente. Per quanto riguarda la Short Rotation Forestry di Pioppo, l’adozione di turni di ceduazione più ampi sembra favorire la produzione di biomassa che nel lungo periodo è stata pari a 9,23 tss ha-1 anno-1 per il turno biennale e 11.46 tss ha-1 anno-1 per il turno triennale di ceduazione.
Per quanto riguarda le emissioni di CO2 prodotte durante la fase di realizzazione della coltura, il rapporto emissioni/energia prodotta risulta decisamente a favore delle biomasse rispetto alle fonti fossili.
I parametri qualitativi della biomassa, come il potere calorifico, non presentano differenze statisticamente significative in relazione ai turni di taglio biennale e triennale sia nel caso del pioppo, sia tra gli ibridi di sorgo. Il potere calorifico del pioppo è maggiore di quello del sorgo, a conferma della miglior qualità della biomassa legnosa rispetto alla biomassa erbacea.
Relativamente al contenuto in ceneri, invece, i due ibridi di sorgo hanno fatto registrare delle differenze significative, così come sono risultati diversi i valori del pioppo in rapporto al turno di taglio. In quest’ultimo caso sembra aver influito favorevolmente il minor rapporto corteccia/legno che caratterizza i diametri più grandi del turno di ceduazione più lungo.
Concludendo, si può dire che questo studio ha messo in evidenza che tanto la short rotation forestry di pioppo, quanto la rotazione sorgo-frumento presentano molte delle caratteristiche richieste ad un sistema colturale destinato alla produzione di energia, ovvero un’elevata capacità produttiva, adattabilità alle condizioni ambientali, stabilità nelle rese, necessità di limitati input colturali e un buon livello qualitativo della biomassa prodotta.
I risultati ottenuti hanno mostrato un effetto positivo del livello di intensificazione colturale sulla resa ottenuta nel caso del sorgo; mentre la scelta del ibrido è risultata ininfluente. Per quanto riguarda la Short Rotation Forestry di Pioppo, l’adozione di turni di ceduazione più ampi sembra favorire la produzione di biomassa che nel lungo periodo è stata pari a 9,23 tss ha-1 anno-1 per il turno biennale e 11.46 tss ha-1 anno-1 per il turno triennale di ceduazione.
Per quanto riguarda le emissioni di CO2 prodotte durante la fase di realizzazione della coltura, il rapporto emissioni/energia prodotta risulta decisamente a favore delle biomasse rispetto alle fonti fossili.
I parametri qualitativi della biomassa, come il potere calorifico, non presentano differenze statisticamente significative in relazione ai turni di taglio biennale e triennale sia nel caso del pioppo, sia tra gli ibridi di sorgo. Il potere calorifico del pioppo è maggiore di quello del sorgo, a conferma della miglior qualità della biomassa legnosa rispetto alla biomassa erbacea.
Relativamente al contenuto in ceneri, invece, i due ibridi di sorgo hanno fatto registrare delle differenze significative, così come sono risultati diversi i valori del pioppo in rapporto al turno di taglio. In quest’ultimo caso sembra aver influito favorevolmente il minor rapporto corteccia/legno che caratterizza i diametri più grandi del turno di ceduazione più lungo.
Concludendo, si può dire che questo studio ha messo in evidenza che tanto la short rotation forestry di pioppo, quanto la rotazione sorgo-frumento presentano molte delle caratteristiche richieste ad un sistema colturale destinato alla produzione di energia, ovvero un’elevata capacità produttiva, adattabilità alle condizioni ambientali, stabilità nelle rese, necessità di limitati input colturali e un buon livello qualitativo della biomassa prodotta.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La tesi non è consultabile. |