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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04052011-101748


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CALI, MARTINA
URN
etd-04052011-101748
Titolo
Predicazione e costruzione etica nelle Enarrationes in Psalmos di Aurelio Agostino
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Perfetti, Stefano
Parole chiave
  • Agostino
  • commenti ai salmi
  • predicazione
  • etica
  • valori
  • amore prossimo
  • sofferenza
  • umiltà
Data inizio appello
26/04/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/04/2051
Riassunto
Si è scelto di analizzare i commenti ai Salmi composti da Agostino tra il 392 e il 422, rintracciando i punti focali della predicazione agostiniana relativi alla buona formazione del cristiano medio. Si è fatto particolare riferimento ai commenti dettati o esposti sotto forma di sermoni al popolo tra Cartagine e Ippona. Il taglio storico e morale di questa analisi conduce a definire le Enarrationes come un insieme di testi in cui si mostra un umanesimo agostiniano, lontano dalle tinte fosche con cui studi monografici (K.Flasch, in particolare) su Agostino hanno spesso presentato la sua riflessione, facendo particolare, se non esclusivo, riferimento al rigido sistema predestinazionista e della grazia, quali condizioni per la valorizzazione dell’uomo in un’ottica della comunità cristiana inevitabilmente elitaria. L’analisi di specifici passi di questo vasto insieme di omelie mostra che la riflessione agostiniana si apre a una dimensione orizzontale e sociale, diversa dall’escatologia e da un rapporto esclusivamente verticale con Dio. A partire dall’interpretazione di specifici passi biblici e dalla tradizione filosofica precedente (neoplatonica in particolare), Agostino elabora una concezione positiva della finitezza umana, valorizzabile in un percorso (peregrinatio) di vita, che chiama l’uomo a rispondere a doveri morali realizzabili e orientati a stabilire una pace umana, un ordine sociale, a sua volta rispecchiamento e prefigurazione della Gerusalemme celeste, che ne è come l’idea o il modello ultimo. Per fare ciò, la peregrinatio umana deve gradualmente passare da un amore di sé a un amore per l’altro e un amore, finale, per il resto dell’umanità. Questa prospettiva permette di rispondere alla dicotomia agostiniana tra una chiesa elitaria e una chiesa universale, andando a vantaggio della seconda. Lo sfondo teologico di questa prospettiva è stato il punto più difficile da rintracciare: alla fine, si è individuato nell’autodeterminazione umana un punto su cui Agostino insisterebbe a livello della grazia come chiamata (admonitio), ovvero il livello più generale della grazia, concesso parimenti a tutti gli uomini. Da un punto di vista antropologico, si è individuato tra le finalità pastorali di Agostino l’intento disciplinatore fondamentale di infondere agli uditori il senso del dovere di conoscere e di informarsi sui contenuti delle Sacre scritture attraverso chi ne esercita l’esegesi. Infatti, questo processo rientra nelle potenzialità umane ammesse dall’admonitio divina e anche nei suoi doveri pertinenti il microcosmo sociale in cui vive, affinché egli possa giustificare razionalmente i fondamenti del buon vivere e al tempo stesso rispondere all’esigenza di esercitare specifiche facoltà umane (la razionalità e la volontà) che lo riscattino dallo stato di bestialità, cui altrimenti si abbandonerebbe. Il sistema di valori che si indagherà non rientra nel sistema delle quattro virtù cardinali: si è infatti constatato che prima delle virtù (prerogativa essenziale di chi viene eletto), Agostino traccia un insieme di valori più generali ed esercitabili da ognuno sulla base delle potenzialità che prescindono dalla prospettiva escatologica della grazia. Pertanto, il sistema di valori di cui la predicazione sui Salmi è il veicolo di trasmissione più efficace è come il fondamento e lo sfondo principale, su cui si costruisce l’etica agostiniana: un’etica, come suggerisce l’etimologia del termine, volta a plasmare il comportamento della comunità e che si antepone alla teologia della grazia . L’antropologia agostiniana, desunta dalla predicazione sui Salmi, traccia un’umanità capace di intraprendere non tanto azioni virtuose; il proprio ambito di azione è, piuttosto, quello sociale, dove le opere buone riscontrano un’efficacia, che fonda la dignità degli stessi agenti morali. Tra i piani di lettura teologico- cristologico, esegetico e predicatorio con cui è possibile accostarsi allo studio delle Enarrationes in Psalmos, è stato qui privilegiato il terzo e, in particolare, i capitoli seguiranno un andamento crescente nel tentativo di analizzare le diverse articolazioni della carità o amore: a partire dall’amore di sé, come rispecchiamento e somiglianza con Dio, che l’agente morale scopre di essere, si procede all’amore dell’altro, per concludere con l’aspirazione e la tendenza verso un amore universale, che è la pace. Naturalmente, questi piani si intrecciano l’un l’altro, per cui non è del tutto riscontrabile nell’andamento del lavoro un procedimento rigoroso, che tracci ordinatamente questa scala.
Le fasi di elaborazione sono essenzialmente due: in un primo momento, ho proceduto con l’analisi dei commenti sui Salmi agostiniani dotati di un apparato critico , per poi continuare con l’analisi e la selezione di alcuni passi tratti da commenti ai Salmi individuati autonomamente e poi smistati nello schema generale sul sistema dei valori che avevo tracciato. Vista la cospicuità del testo su cui stavo lavorando, ho poi analizzato e selezionato i commenti sui passi che Agostino individua come moralmente significativi nell’intero Salterio, da lui stesso segnalati nello scritto tardo Speculum. Un’ultima fase del lavoro è stata dedicata a una rilettura accurata della letteratura secondaria e alla constatazione di come in molti studi riguardo a snodi tematici centrali del pensiero agostiniano le Enarrationes in Psalmos compaiono sempre e in misura spesso maggiore rispetto ad altri scritti del vescovo di Ippona nelle note a piè di pagina e a supporto delle tesi delle problematiche affrontate, ma mai come tema di un’analisi specifica accurata. Dalla letteratura secondaria ho anche desunto le premesse teologiche, per giustificare la possibilità di una costruzione etica in Agostino, pur essendo sempre valida la teologia della grazia. A supporto del taglio dell’analisi ho, quindi, individuato questi due fattori principali: il fatto che Agostino dia sempre per certo l’inserimento della umanità nella storia e l’individuazione di una base comune a tutta l’umanità della grazia come admonitio a ben operare.
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