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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04052011-091006


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MONTAGNANI, GIULIA
URN
etd-04052011-091006
Titolo
Prescienza, predestinazione e grazia: percorsi di teologia morale nel De concordia di Anselmo d'Aosta.
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Perfetti, Stefano
Parole chiave
  • Anselmo
  • libertà
  • prescienza
  • predestinazione
  • grazia
Data inizio appello
26/04/2011
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
26/04/2051
Riassunto
Se la struttura della realtà è completamente dipendente da Dio, che tutto ordina e tutto conosce e dal quale tutto proviene, può l’uomo essere davvero libero? La questione è di primaria importanza poiché, senza concordia fra il libero arbitrio umano e l’azione divina, viene meno la responsabilità morale dell’uomo.
Anselmo d’Aosta tratta la questione al culmine della sua lunga e articolata meditazione sulla libertà nell’ultima opera della sua vita, il De concordia praescientiae et praedestinationis et gratiae Dei cum libero arbitrio.
Nelle prime due quaestiones dell’opera, Anselmo si confronta con il celeberrimo dilemma fatalistico, inserendosi in una secolare tradizione del problema che affonda le sue radici nel capitolo 9 del De interpretatione aristotelico.
Prima di passare all’analisi del testo anselmiano quindi, si ritiene utile ricostruire una storia di quei contributi al dilemma che, a vario titolo, sono confluiti nella trattazione anselmiana, a partire dall’originaria formulazione logica aristotelica, passando per l’elaborazione di età ellenistica fino a giungere, attraverso la ricontestualizzazione neoplatonica-cristiana, ai principali auctores anselmiani: Agostino e Boezio.
La seconda sezione del lavoro è dedicata all’analisi del contributo anselmiano al dilemma. Anselmo individua due nodi concettuali della risoluzione: da un lato la distinzione logica fra necessità conseguente e precedente, dall’altro la riflessione sul rapporto fra eternità divina e temporalità creaturale.
Infine, l’ultima sezione è dedicata all’analisi della terza quaestio del De concordia. Qui si metterà in luce l’influenza della tradizione agostiniana sulle dottrine strettamente teologiche di Anselmo: il peccato originale e il rapporto fra grazia e libero arbitrio.
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