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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04042006-233549


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Martino, Francesco Matteo
Indirizzo email
framatteo.martino@gmail.com
URN
etd-04042006-233549
Titolo
La valle del Cervaro: paesaggi, popolamento e commerci dalla Preistoria al Medioevo. Problematiche storico-archeologiche del territorio bovinese.
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Pasquinucci, Marinella
Parole chiave
  • hayes
  • cervaro
  • ricognizione
  • archeologia
  • paesaggio
  • ut
  • sigillata
  • italica
  • africana
  • focese
  • villa
  • fattoria
  • romana
  • medievale
  • ellenistico
  • ceramica
  • conspectus
  • neolitico
  • bovino
  • mezzana
  • vibinum
  • casalene
  • topografia
Data inizio appello
26/04/2006
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
26/04/2046
Riassunto
Questo lavoro di tesi vuole essere l’ideale conclusione di una ricerca sul campo effettuata proprio per apportare un nuovo contributo ad un territorio vasto quanto inesplorato: il Subappennino dauno, posto ai margini occidentali della provincia di Foggia, nella Puglia settentrionale.
E’ stata selezionata all’interno dei confini amministrativi del comune di Bovino un’area campione in cui effettuare una ricognizione sistematica sulla base delle problematiche sorte nel corso delle indagini preliminari e sulle risorse disponibili.
La scelta dell’area oggetto di indagini è ricaduta su una parte del comprensorio che presentava caratteri di accessibilità e visibilità in modo tale da poter essere portata a termine in tempi ragionevoli e che desse risposte adeguate ad alcune problematiche.
Il territorio oggetto dell’indagine fa parte di una regione geograficamente ben delimitata che viene denominata Subappennino dauno, la quale presenta i caratteri di un territorio intermedio che si pone tra la pianura del Tavoliere e la più ampia e articolata regione appenninica.
Quest’area, morfologicamente omogenea, è attraversata da numerosi torrenti che formano un articolato sistema idrografico costituito da piccoli torrenti che confluiscono in corsi d’acqua maggiori che, attraversando la pianura verso Nord-Est, si immettono nel mare Adriatico.
Proprio la non elevata altezza delle montagne permette un facile attraversamento della catena appenninica che qui è caratterizzata dal passo di Ariano Irpino. Sul versante tirrenico della catena appenninica si sviluppa infatti la valle del fiume Miscano che confluisce nel più ampio fiume Calore, e che vede nel passo di Ariano Irpino un punto di congiunzione con la valle del torrente Cervaro. Le valli dei due corsi d’acqua vengono così a costituire un’unica direttrice che collega i due versanti della penisola.
I dati emersi nel corso dell’indagine hanno restituito un quadro articolato della dinamica insediativa e del paesaggio in un periodo che và dalla Preistoria al Medioevo.
Della Preistoria emerge una frequentazione dell’area nel corso del Neolitico. Da questo periodo fino al IV secolo a.C. non sono emersi dati. Le ricerche sul campo non hanno apportato nuovi elementi per la determinazione dei caratteri principali nel periodo che và dalla prima età del ferro fino al IV secolo a.C., periodo in cui nasce il principale insediamento di Vibinum.
Il periodo ellenistico-romano và dagli ultimi decenni del IV secolo a.C. fino alla fine dell’età repubblicana. La fine del IV secolo vide l’affacciarsi della potenza romana nell’area a causa dello scontro con le popolazioni sannitiche. In questo periodo appaiono i primi insediamenti rurali di piccole dimensioni.
Dall’analisi dei materiali emerge una presenza legata, con tutta probabilità, allo sfruttamento del territorio che, in alcuni casi, presentano una continuità di vita fino ad età tardoantica.
Per età romana và considerato un lungo periodo che và dall’età augustea fino alla tarda antichità, quando, nel corso del VI-VII secolo d.C. tutti i siti della zona furono abbandonati.
Nel corso della prima età imperiale sorgono alcuni insediamenti rurali di piccole dimensioni. Nella media età imperiale alcuni siti sorti nella prima età imperiale vengono abbandonati mentre altri vengono fondati o rinnovati con un aumento delle dimensioni. L’età tardoantica è caratterizzata dalla presenza delle grandi ville con elementi di lusso e impianti produttivi, circondate da grandi proprietà.
Dall’analisi dei materiali emerge che il territorio vibinanate in età romana è pienamente inserito all’interno degli ambiti di circolazione delle principali merci ceramiche. Sono attestati infatti frammenti di ceramica a vernice nera, sigillata italica, ceramica a pareti sottili, ceramica a vernice rossa interna, terra sigillata africana, ceramica da cucina africana, sigillata focese e ceramica comune dipinta.
Un quadro articolato, dunque, che attesta la vitalità di un territorio considerato periferico e che invece appare inserito pienamente nel contesto commerciale del mondo romano.
I dati sulla produzione si basa principalmente su elementi in pietra lavica che ne attestano la vitalità di una produzione che si basava anche sulle risorse silvopastorali tipiche di questo territorio montuoso.
La ricerca ha apportato numerosi dati che risultano del tutto nuovi per questo territorio, in modo tale che ciò possa costituire una fondamentale base di partenza per future indagini.
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