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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04032012-111353


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (2 anni)
Autore
MARTINELLI, STEFANO
URN
etd-04032012-111353
Titolo
La stauroteca di Cosenza. Iconografia, tecnica, stile
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
BENI STORICO ARTISTICI
Relatori
relatore Prof. Collareta, Marco
Parole chiave
  • smalto cloisonné
  • oreficeria
  • stauroteca
Data inizio appello
30/04/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/04/2082
Riassunto
La stauroteca di Cosenza è un prezioso reliquiario cruciforme in oro e smalti cloisonnés prodotto nelle officine della corte normanna di Palermo sul finire del XII secolo. L’opera è legata alla cattedrale della città calabrese fin dal 1222, quando Federico II la donò in occasione nella nuova consacrazione dell’edificio.
La croce è un esempio altissimo dell’oreficeria siciliana del XII secolo, sia per la combinazione di raffinatissime tecniche orafe tipiche di tale produzione, come la filigrana a vermicelli e i castoni a cestello, sia per l’elevata qualità degli smalti incassati su lamina d’oro.
L’opera è molto significativa anche dal punto di vista iconografico. Nella faccia anteriore è raffigurato Cristo crocifisso, morente sulla croce, tra la Vergine e Giovanni Battista, la cui presenza accentua la dimensione sacrificale dell’evento, piuttosto che quella storica. Nella placchetta in basso sono raffigurate le Arma Christi sopra l’altare, cioè gli strumenti della Passione, in una originale interpretazione del tema orientale dell’etimasia. Sulla faccia posteriore si trova la Majestas Domini, con Cristo trionfante raffigurato al centro tra gli Evangelisti intenti a scrivere il Vangelo.
La stauroteca di Cosenza è opera stilisticamente rapportabile ai mosaici di Monreale e a molti manoscritti licenziati dai più importanti scriptoria siciliani della fine del XII e dell’inizio del XIII secolo. Inoltre, non è un pezzo isolato, ma si inserisce in lunga produzione orafa locale, di alto livello, oggi testimoniata da pezzi eccellenti quali la legatura dell’Evangeliario del vescovo Alfano di Capua o la stauroteca del Tesoro del Duomo di Napoli.
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