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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04012014-192831


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MATTEI, FABRIZIO
URN
etd-04012014-192831
Titolo
"Dentro le mura": le presenze di artisti lucchesi negli inventari cittadini tra Sei e Settecento.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA DELL'ARTE
Relatori
relatore Prof. Ambrosini, Alberto
Parole chiave
  • artisti lucchesi
  • quadrerie lucchesi
  • inventari
  • collezionismo a Lucca
Data inizio appello
23/04/2014
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
23/04/2084
Riassunto
In questo lavoro, che si articola in tra distinte sezioni, mi sono occupato di alcune questioni relative al collezionismo lucchese tra Seicento e, soprattutto, Settecento.
Nella prima sezione, ho cercato di ricostruire le testimonianze storiche riguardanti la conoscenza delle quadrerie nobiliari lucchesi, basandomi in primis sulle numerose testimonianze dei viaggiatori e grand-tourists stranieri (Nicolas Audebert, Michel Eyquem de Montaigne, Montesquieu, Georg Christoph Martini ed altri) giunti in Italia dal Cinquecento in poi allo scopo di conoscere e studiare le bellezze dei luoghi e dell’arte, che scelsero Lucca come una delle tappe del loro percorso, sia sulle notizie offerte dalle guide della città pubblicate tra l’Ottocento (Tommaso Trenta, Antonio Mazzarosa, Enrico Ridolfi) e il secolo scorso (Isa Belli Barsali). Ho poi allargato il quadro sviluppando alcune considerazioni relative alle motivazioni ed agli orientamenti di gusto che stanno alla base della formazione di una quadreria, ponendo attenzione alla scelta dei dipinti e alla loro distribuzione nelle pareti. Questi due aspetti possono essere ricostruiti attraverso la consultazione degli inventari, visto che la maggior parte delle collezioni è stata alienata tra Otto e Novecento a seguito dell’abolizione dell’istituzione fedecommissaria e del declino economico delle antiche famiglie nobiliari. Molti degli inventari che ho consultato sono stati redatti dai Pubblici Banditori e Stimatori della Repubblica nell’occasione di divisioni ereditarie, vendite all’incanto e fallimenti. Per questo motivo ho ritenuto opportuno fornire alcune indicazioni sull’origine e la funzione di questo specifica magistratura dai cui atti, conservati presso l’Archivio di Stato di Lucca, si ricavano indicazioni fondamentali sul collezionismo lucchese in età moderna. Riguardo quest’ultimo, mi è parso utile illustrare le origini e le fasi di costituzione di tre delle più importanti raccolte esistenti a Lucca, quelle dei Buonvisi, dei Mansi e dei Conti. In questa sezione, la seconda del lavoro, ho potuto utilizzare i risultati degli studi che, a partire dai contributi di Haskell, sono stati via via compiuti. Così facendo ho cercato di fornire di un contenuto più specifico le indicazioni, a carattere più generale, che ho formulato nella parte precedente.
Nella terza sezione ho raccolto le indicazioni ricavate dalla lettura di un numero consistente di inventari, in parte pubblicati (anche se non sempre integralmente), in parte inediti. Riguardo a questi ultimi, li ho rintracciati effettuando una ricerca a largo raggio nel fondo archivistico dei Pubblici Banditori, al quale ho fatto cenno più sopra. Ho compiuto questo lavoro nell’intenzione di redigere una sorta di censimento dei nomi degli artisti lucchesi, attivi tra il Cinquecento e il Settecento, citati nella documentazione. Mi interessava difatti quantificare le presenze di ciascuno di essi allo scopo di intendere in che modo i lucchesi pensavano alla loro specifica tradizione figurativa. Ho raccolto i risultati di questa indagine dedicando a ciascun artista un singolo capitolo nel quale, dopo aver fornito una veloce rassegna delle indicazioni che si ricavano dalle fonti e dall’antica letteratura artistica, ho inserito in ordine cronologico le informazioni che ho recuperato consultando gli inventari. Questo lavoro di verifica e di confronto si è esteso coinvolgendo naturalmente la bibliografia più recente ad essi relativa. Così facendo mi è stato possibile avanzare, in alcuni casi, ipotesi di identificazione delle opere oppure introdurre precisazioni sulle loro vicende collezionistiche.

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