ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03312017-182208


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
CASOLARO, CHANTAL TERESA
URN
etd-03312017-182208
Titolo
Osteoporosi: nuovi bersagli farmacologici e nuove molecole in fase di sperimentazione clinica
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Calderone, Vincenzo
Parole chiave
  • Blosozumab
  • Romosozumab
  • Sclerostina
  • Osteoporosi
  • Catepsina K
  • Odanacatib
  • ONO-5534
Data inizio appello
27/04/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’osteoporosi è una patologia comune del rimodellamento osseo caratterizzata da una compromissione della resistenza ossea con un conseguente aumento del rischio di frattura. Grazie alle recenti scoperte, sono stati identificati nuovi possibili bersagli terapeutici ed altri nuovi farmaci promettenti sono attualmente in fase di sviluppo clinico o pre-clinico. Sebbene sia gli anti-riassorbitivi che gli osteo-anabolici siano trattamenti con evidenze di efficacia nel ridurre l’incidenza di fratture, dotati di un elevato profilo di tollerabilità e sicurezza, essi presentano tuttavia alcuni limiti. Allo scopo di superare alcuni dei limiti delle terapie attualmente disponibili per la prevenzione delle fratture, la ricerca pre-clinica e clinica ha impiegato molte energie e risorse per individuare nuovi target per nuove molecole da sviluppare. Al di là dei limiti specifici dei singoli farmaci, l’aspetto che ha maggiormente sostenuto i ricercatori, è stata la ricerca di agenti farmacologici che fossero in grado di determinare un “disaccoppiamento” del riassorbimento osseo dalla neo-formazione ossea. In questo contesto, lo studio di alcune malattie ossee estremamente rare ha permesso di individuare nella Sclerostina e nella Catepsina K due potenziali target, che hanno determinato lo sviluppo di due nuove classi di farmaci estremamente promettenti. L’individuazione del segnale WNT, fondamentale per lo sviluppo e la regolazione della massa ossea, dei suoi inibitori (in particolare della sclerostina), e la caratterizzazione di due malattie (Van Buchem e Sclerosteosi) contrassegnate dalla carenza di sclerostina, hanno portato la ricerca a sviluppare una nuova categoria di molecole ad azione anabolica che, riducendo l’azione della sclerostina, potrebbero diventare terapie promettenti nel trattamento della osteoporosi e nella prevenzione delle fratture. La caratterizzazione della picnodisostosi, malattia rara contraddistinta da elevata massa e ridotta resistenza ossea, e la definizione della funzione della Catepsina K, proteasi lisosomiale coinvolta nella degradazione del collagene tipo I, il cui gene è inattivato nella picnodisostosi, hanno determinato lo sviluppo degli inibitori della Catepsina K, una nuova classe di molecole potenzialmente impiegabile nel trattamento dell’osteoporosi e nella prevenzione delle fratture. Sebbene nell’ultimo decennio siano stati identificati anche altri potenziali target terapeutici (dickkopf-1, calcium-sensing receptor ecc.), solo lo sviluppo degli inibitori della Catepsina K e degli Anticorpi anti- Sclerostina sono in fase particolarmente avanzata, e pertanto, a breve, questi farmaci potrebbero essere disponibili nella pratica clinica. Nonostante ciò, i meccanismi che regolano il rimodellamento osseo non sono ancora del tutto chiari e conosciuti, lasciando quindi spazio per la scoperta e lo sviluppo clinico di nuovi agenti terapeutici.
File