ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03312009-224042


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MADARO, GIOVANNI, ANDREA
URN
etd-03312009-224042
Titolo
STOCK OPTIONS E ASSUNZIONE DI RISCHIO NELLE MAGGIORI BANCHE AMERICANE: EVIDENZE EMPIRICHE
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
Relatore Prof. Barontini, Roberto
Parole chiave
  • rischio
  • assunzione di rischio
  • incentivi
  • stock options
  • stock option
Data inizio appello
27/04/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/04/2049
Riassunto
Negli ultimi due decenni, nell’ambito della letteratura sulla corporate governance, l’allineamento tra gli incentivi assegnati al top management e gli interessi degli azionisti ha ricevuto un’elevata attenzione. In particolare la remunerazione legata agli andamenti azionari, detta stock-based, è considerata un importante meccanismo di attenuazione del conflitto di agenzia tra gestori e controllori dell’impresa.
Nonostante l’importanza che le banche hanno nell’economia, l’effetto della remunerazione degli amministratori sulle decisioni e, quindi, sull’assunzione di rischio ha ricevuto minore attenzione rispetto agli altri settori .
Dato che le banche differiscono rispetto alle imprese non finanziarie sotto diversi aspetti, l’impatto della remunerazione sulle decisioni del CEO documentato nell’ambito delle imprese non finanziarie, potrebbe essere difficilmente estendibile al settore bancario, inoltre, come osservano Core, Guay e Larcker (2003, p. 27), “la ricerca sulla remunerazione stock-based e sugli incentivi ha generato non solo utili approfondimenti, ma ha anche prodotto diversi risultati contraddittori.”
Infatti, con riferimento alla relazione tra le stock option e l’assunzione di rischio, i risultati degli studi anche più recenti non sono molto chiari. Mentre i modelli teorici non mostrano una definitiva predizione circa gli effetti incentivanti delle stock option e l’assunzione di rischio da parte del CEO, gli studi empirici di Chen, Steiner, Whyte (2006) e Mehran e Rosenberg (2008) suggeriscono che, nelle banche, le assegnazioni di opzioni portano a maggiori assunzioni di rischio.
Come osservano Mehran e Rosenberg (2008), il settore bancario è un contesto privilegiato per esaminare l’effetto delle stock option sulle decisioni per via dell’uniforme regolamentazione e della relativa omogeneità tra le banche. L’omogeneità si riflette sull’esistenza di un set di controlli più solido rispetto a quelli adoperati in altri settori: infatti la tecnologia produttiva è simile, vi sono simili livelli di indebitamento e poca spesa in ricerca e sviluppo. Inoltre il fatto che le banche siano soggette a una stringente regolamentazione, assicura probabilmente rendiconti finanziari più veritieri e accurati e fa sì che le decisioni di investimento, caratterizzate principalmente da prestiti, siano riportate in dettaglio nei documenti che le banche sono tenute a inviare alla Security and Exchange Commission (SEC).
L’analisi empirica all’interno in questo lavoro riguarda l’effetto della remunerazione option-based sull’assunzione di rischio nelle maggiori Bank Holding Companies americane tra il 2003 e il 2007.
Questo studio si differenzia dai precedenti sia nella costruzione delle variabili che rappresentano il portafoglio di stock option sia nel considerare un periodo di tempo non ancora studiato e molto rilevante, durante il quale le imprese americane hanno iniziato a contabilizzare le stock option e che precede la crisi che ha interessato le banche e la finanza mondiale nel 2008.
Lo studio della relazione tra gli incentivi option-based assegnati al top management delle banche e l’assunzione di rischio è molto rilevante non solo dal punto di vista teorico dell’allineamento degli interessi tra azionisti, management e creditori, ma anche perché le distorsioni create dagli incentivi potrebbero essere prese in considerazione dalla regolamentazione insieme ai requisiti di capitale, come osservano John, Saunders e Senbet (2000). Infatti, in seguito alla recente crisi dei mutui sub-prime, è stata invocata a gran voce, sia nel mondo accademico sia nell’opinione pubblica, una nuova regolamentazione della remunerazione nell’industria bancaria, con un enfasi sulla necessità di progettare pacchetti retributivi che mitighino gli incentivi all’assunzione di rischio.
Da ultimo, la relazione tra le stock option e l’assunzione di rischio è importante alla luce dell’incremento registratosi nell’uso di tali strumenti finanziari in seguito alla deregolamentazione progressiva che negli anni ha interessato il settore bancario americano.
Questo lavoro è suddiviso in quattro capitoli.
In particolare, il capitolo 1 effettua una panoramica introduttiva delle stock option e del ruolo che esse hanno nell’ambito del rapporto di agenzia tra azionisti e management dell’impresa, delle implicazioni contabili e fiscali, specie nel contesto americano, e, da ultimo, del trend registratosi nell’utilizzo di tali strumenti da parte delle imprese quotate nel mercato statunitense.
Il capitolo 2 esamina la letteratura teorica che si è soffermata sullo studio delle determinanti economiche delle stock option e, in particolare, degli incentivi che da essere derivano. Inoltre ci si sofferma sulle ipotesi avanzate circa gli elementi che possono rendere la governance delle banche diversa da quella delle imprese manifatturiere e influenzare, quindi, anche la struttura e le caratteristiche incentivanti della remunerazione dei CEO.
Il capitolo 3 riguarda la letteratura empirica che, sia nel contesto bancario che industriale, ha studiato la relazione tra le stock option e l’assunzione di rischio e ne illustra i risultati e, talvolta, i limiti.
Il capitolo 4, infine, è dedicato all’analisi empirica condotta sulle maggiori banche americane quotate durante il periodo 2003 – 2007. Il campione è stato selezionato partendo dalle cinquanta Bank Holding Companies (BHC) americane che alla data del 30/09/2007 registravano i maggiori valori di total assets. Il campione definitivo risulta essere costituito da 39 BHC e attraverso regressioni a effetti fissi, si è cercato di analizzare la relazione tra gli incentivi stock-based e l’assunzione di rischio.

File