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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03292016-182337


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
FERON, SILVIA
URN
etd-03292016-182337
Titolo
La discrezionalità della magistratura di sorveglianza nella gestione dei benefici penitenziari: le contraddizioni del legislatore
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bresciani, Luca
Parole chiave
  • misure alternative alla detenzione
  • legge gozzini
  • controriforma anni novanta e proposte di legge
Data inizio appello
18/04/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le misure alternative sono state introdotte con la riforma del 1975, ma a causa dell'ondata di emergenza che caratterizzò l'Italia negli anni settanta, il legislatore ha scelto di imporre delle limitazioni al loro accesso mediante clausole di esclusione. Nel 1986 tali clausole sono state spazzate via completamente, in favore di una politica volta ad una totale decarcerizzazione, che vedesse il carcere come extrema ratio. A causa della nuova ondata di emergenza il legislatore ha reintrodotto degli automatismi, introducendo nuovi articoli che andarono ad inasprire il trattamento sanzionatorio di certi soggetti, quali recidivi reiterati e persone facenti parte di associazioni di stampo mafioso ed eversivo. Recentemente è stato presentato in Parlamento un disegno di legge proiettato nell'eliminazioni di ogni automatismo, in favore del principio rieducativo. Vedremo i futuri risvolti non appena il Senato deciderà sul testo attualmente in sede di esame.
Gli Stati Generali dell'esecuzione penale hanno proposto l'eliminazione di ogni preclusione assoluta. In una recente audizione, il Ministro Orlando propone di usare le misure alternative sulla base della conoscenza piena del caso concreto, dando così margine di discrezionalità alla magistratura.
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