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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03292012-145438


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
LUPERINI, CLAUDIO
URN
etd-03292012-145438
Titolo
Luigi Pacinotti (1807-1889) professore di Fisica all'Università di Pisa
Settore scientifico disciplinare
M-STO/05
Corso di studi
STORIA DELLA SCIENZA
Relatori
tutor Prof. Pogliano, Claudio Sergio
Parole chiave
  • Primo Congresso degli scienziati Italiani
  • Luigi Pacinotti
  • Meccanica sperimentale
  • Fisica Tecnologica
  • Enrico Betti
  • Corso di Fisica Tecnologica
  • Caloria
  • Battaglia di Curtatone
  • Antonio Pacinotti
Data inizio appello
06/06/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le rare biografie su Luigi Pacinotti ne tracciano la vita e l'opera in poche righe e di lui non vi è traccia neppure su diverse enciclopedie importanti. L'articolo più ampio (14 pagine) su Luigi è a firma di Sebastiano Timpanaro (1888-1949) che lo scrisse durante la sua direzione della Domus Galilaeana a Pisa negli anni '40, avendo a disposizione l'Archivio Pacinotti sistemato da Giovanni Polvani (1892-1970) una quindicina di anni avanti . Inoltre in tutti questi pochi e brevi scritti mancano le indicazioni alle fonti primarie, sulle quali invece si è particolarmente focalizzato questo lavoro di ricerca con l'intento di porre su basi solide il racconto della vita del professor Luigi Pacinotti e della sua attività didattico-scientifica svolta per mezzo secolo - dal 1831 al 1882 - all'interno dell'Università pisana.
Per la ricostruzione della vita di Pacinotti sono risultati essenziali i documenti dell'Archivio Arcidiocesano di Pisa, dell'Archivio Diocesano di Pistoia, dell'Archivio di Stato di Pistoia, dell'Archivio della Parrocchia di San Sisto di Pisa e dell'Archivio di Villa Pacinotti di Caloria (Pt), mentre per le sue attività hanno contribuito molto i materiali dell'Archivio di Stato di Pisa, dell'Archivio Pacinotti e dell'Archivio del Liceo Classico Forteguerri di Pistoia.
Molte le trascrizioni di documenti presenti in questa tesi, in particolare di quelli redatti dallo stesso Luigi, la cui scrittura chiara, semplice e diretta risulta molto più efficace di qualsiasi commento o riassunto. Comunque, per non appesantire troppo la lettura la maggior parte delle trascrizioni e delle citazioni è stata inserita alla fine di ogni capitolo in un'appendice dedicata. La tesi inizia con l'attività didattica del nostro professore per poi passare alla biografia e infine alla ricerca, all'interno della quale ho ritenuto importante presentare per intero tutte le sue pubblicazioni, con un'attenzione specifica ai 4 volumi del Corso di Fisica Tecnologica e Meccanica Sperimentale: si tratta del primo elenco completo e corretto delle pubblicazioni di Luigi Pacinotti. Molti degli strumenti utilizzati da Luigi fortunatamente si sono conservati fino ai nostri giorni presso l'Università di Pisa e costituiscono un patrimonio inestimabile per la storia della scienza e della tecnologia; alcuni di questi strumenti vengono descritti nell'appendice B e messi a confronto con i disegni presenti sulle pubblicazioni dello stesso Pacinotti.
Il ritratto di Luigi che scaturisce da questo lavoro di tesi è quello di una persona legata fortemente alla famiglia, radicata nel territorio dove vive e lavora, e con ottime capacità intellettive e pratiche. Sin da ragazzo, non ancora laureato, pensò a trovarsi un lavoro vincendo la cattedra per l'insegnamento di matematica presso il Collegio Forteguerri di Pistoia che aveva precedentemente frequentato, e poi, oltre a laurearsi in Scienze matematiche, si laureò anche in Legge e iniziò a fare pratica in uno studio legale per poter avviare la carriera di procuratore; alla fine però fu la strada della scienza che percorse per il resto della sua vita. Il suo matrimonio con la contessina Caterina Catanti di Calci (PI) portò alla nascita di 11 figli, dei quali il primogenito fu il famoso Antonio Pacinotti. Per i documenti consultati il legame più forte sembra lo abbia avuto proprio con Antonio ma non è da escludere che fosse legato allo stesso modo anche agli altri. In certe sue lettere, in cui parla con e dei suoi figli, traspare un atteggiamento di padre premuroso, che indirizza i figli, li favorisce nello loro scelte, consigliandoli continuamente ma senza imporre la propria volontà. Anche nella lettura del testamento si ritrova questo senso di amore filiale di Luigi per tutti i figli in maniera indistinta.
La sua attività presso l'Università di Pisa, iniziata alla cattedra di Fisica Sperimentale, fu incessante; egli si prodigò per migliorare la dotazione degli strumenti, acquistandoli in Italia e all'estero o facendoli costruire direttamente da tecnici pisani, fiorentini e anche bolognesi (quando il figlio Antonio insegnava all'Istituto Tecnico Piercrescenzi di Bologna) e molto si diede da fare per sistemare i locali che gli vennero assegnati per il Gabinetto. Non da meno fu la sua opera per dar vita al nuovo Gabinetto di Fisica Tecnologica, che inizialmente raccolse gli strumenti meno importanti del Gabinetto di Fisica passato sotto la direzione di Carlo Matteucci, ma che con il passare del tempo si riempì di nuova strumentazione e aumentò lo spazio disponibile andando ad occupare alcune stanze del nuovo Istituto di Fisica fatto costruire proprio dal Matteucci nel 1844. Alla cura del Gabinetto scientifico Luigi non fece mancare neanche lo studio teorico dei fenomeni, come dimostrano alcune sue pubblicazioni, e per tener vivi i suoi studi nei primi anni '40 partecipò settimanalmente a delle conversazioni scientifiche che, probabilmente, si tenevano in casa sua dopo cena e forse erano state istituite per sua iniziativa.
Nel tempo i suoi studi lo resero un'autorità indiscussa nel campo di varie problematiche tecniche, in particolare di quelle legate al territorio; ad esempio lo si consultava o lo si chiamava a partecipare a commissioni quando si volevano risolvere problemi inerenti a fiumi e torrenti della pianura fra Pisa e Firenze, oppure si richiedeva il suo parere per un impianto a gas da costruire per la città di Pisa. Il corso di Fisica Tecnologica, che tenne per circa 40 anni, lo portò ad essere, oltre che fisico, anche un po' ingegnere idraulico ed edile; d'altra parte gli argomenti che trattava a lezione erano essenzialmente basi di fisica, di idraulica e di edilizia e l'introduzione della Fisica Tecnologica come materia di insegnamento, operata con la riforma Giorgini nel 1840, era stata pensata proprio per la formazione di ingegneri.
Nonostante il suo ottimo insegnamento cinquantennale, diverse pubblicazioni e un'intensa attività sul territorio, di Luigi non si è scritto nè parlato molto, probabilmente perché il nome dei Pacinotti da tutti è da sempre associato alla Macchinetta, la prima dinamo a corrente continua, e quindi al nome di Antonio Pacinotti, il suo primogenito. Spero che questo mio lavoro possa contribuire a sollecitare nuovi studi su questo importante professore di Fisica, troppo a lungo dimenticato.
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