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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03252016-104517


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BOVA, MATTEO
URN
etd-03252016-104517
Titolo
La famiglia di fatto tra realtà sociale e riconoscimento giuridico
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Favilli, Chiara
Parole chiave
  • convivenze
  • more uxorio
  • cirinnà
  • unioni libere
  • famiglia di fatto
Data inizio appello
18/04/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Famiglia di fatto e famiglia legittima da sempre rappresentano un binomio in disaccordo, frutto di una difficile coesistenza etica, giuridica e sociale che, ancora oggi, tormenta l'animo di quanti sostengono che non c'è famiglia senza matrimonio.
Invero, inesorabili, le dinamiche sociali avanzano proponendo una realtà fatta di modelli e aggregati culturali sempre nuovi che, prima degli altri, coinvolgono il luogo ideale in cui i legami personali si autodefiniscono: la famiglia.
E così, se la famiglia è realtà sociale, questa non può essere il frutto di una scelta che si impone dall'esterno ma semplicemente l'automatico manifestarsi delle esigenze più intime dei consociati, escludendo in radice la possibilità di etero-definirne i connotati.
La questione sociale così premessa può essere affrontata anche dal punto di vista giuridico, ed è esattamente quello che questa ricerca si propone di fare. La prima parte del presente contributo cercherà di sviscerare la legittima esistenza della famiglia di fatto, attraverso l'interpretazione prima del diritto costituzionale e poi di quello comunitario. Due capitoli in cui l'oggetto argomentativo sarà sviluppato tanto attraverso l'analisi del testo normativo quanto attraverso la sua effettiva rielaborazione ad opera della dottrina e della giurisprudenza, ed è proprio in conseguenza dell'approccio ermeneutico che non si accetta in conclusione un'unica forma definitoria, ma l'esistenza della famiglia come espressione di valori apprezzabili, rispettabili, ovunque distinguibili. Valori e principi che spesso connotano la famiglia di fatto ad immagine e somiglianza di quella coniugale.
La seconda parte invece avrà ad oggetto l'effettivo riconoscimento giuridico attribuito alla famiglia non matrimoniale attraverso il prevalente lavoro della giurisprudenza che ha supplito l'atteggiamento indolente del legislatore. L'impossibilità di sviluppare in modo onnicomprensivo una tematica che lambisce il diritto in modo trasversale ha imposto di scegliere solo alcuni ambiti tra quelli maggiormente sostanziali.
Così il capitolo terzo si occuperà dei rapporti personali, attraverso i principi fondamentali del diritto di famiglia come il dovere di fedeltà, assistenza e coabitazione, e pure l'indirizzo di vita, l'amministrazione, di sostegno e la filiazione.
Non meno importanti ed anzi tendenzialmente prevalenti, sono i problemi connessi ai rapporti patrimoniali tra i conviventi, sviluppati ed analizzati nel capitolo quarto. Qui, si parlerà principalmente dei meccanismi di protezione economica che tutelano il “partner debole”; istituti che nascono nel diritto comune e trovano un naturale adattamento nella famiglia di fatto. L'obbligazione naturale, gli atti di liberalità e gli altri strumenti di tutela, ma anche e soprattutto l'autonomia contrattuale si rivelano molto utili alla “causa di convivenza” .
Da ultimo si è considerata una concreta prospettiva di riforma che per la verità costituisce il sincero stimolo di tutto il presente lavoro. Infatti, sembrano maturi i tempi per l'introduzione di una legge che, se definitivamente approvata, costituirebbe una riforma anzitutto culturale e poi giuridica. La “legge Cirinnà” presentata e poi analizzata anch'essa negli aspetti dei rapporti personali e patrimoniali è l'oggetto esclusivo dell'ultimo, fondamentale capitolo quinto.
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