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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03232017-144644


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FORMISANO, MARZIO
URN
etd-03232017-144644
Titolo
Screening dei disturbi del sonno nei pazienti ipertesi: correlazione con il dipping notturno
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
relatore Dott.ssa Bruno, Rosa Maria
Parole chiave
  • pressione arteriosa
  • ipertensione
  • dipping notturno
  • disturbi del sonno
  • sonno
  • pazienti ipertesi
Data inizio appello
11/04/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Screening dei disturbi del sonno in pazienti ipertesi: correlazione con il dipping notturno.
Razionale: Molti studi degli ultimi anni hanno preso in considerazione la relazione tra l‘ipertensione e i disturbi del sonno. La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS), la sindrome delle gambe senza riposo (restless leg syndrome,RLS), la deprivazione del sonno e l’insonnia sembrano avere, in varia misura, un’associazione con l’ipertensione e ancor più con l’ipertensione resistente. Purtroppo l’attuale metodologia clinica di screening dei disturbi del sonno, basata su questionari standard, risulta poco sensibile e specifica. Le attuali linee guida per la diagnosi e il trattamento dell’ipertensione arteriosa suggeriscono che la mancanza del dipping notturno al monitoraggio della pressione arteriosa delle 24 ore (Ambulatory Blood Pressure Monitoring, ABPM) possa suggerire la presenza di disturbi del sonno nella popolazione ipertesa.
Scopo della tesi: valutare la relazione tra dipping notturno e presenza di alcuni disturbi del sonno, ed in particolare l’OSAS, la RLS, l’insonnia e la ridotta durata di sonno in due gruppi di pazienti ipertesi: gli ipertesi di nuova diagnosi (HT) e gli ipertesi resistenti (RH)
Metodi: Sono stati arruolati 13 pazienti ipertesi non trattati di nuova diagnosi HT e 13 pazienti con ipertensione arteriosa resistente RH. Nell’ambito della sperimentazione, i partecipanti hanno eseguito i seguenti esami:
• compilazione di un questionario di valutazione dello stile di vita
• compilazione dei seguenti questionari relativi alla qualità del sonno: STOP-BANG, Berlin Questionnaire, Epworth Sleepiness Score (ESS), Insomnia Severity Index (ISI), RLS Questionnaire.
• esame obiettivo generale e rilevazione dei parametri antropometrici: peso e altezza (con calcolo del BMI) e circonferenza vita e fianchi, circonferenza collo
• misurazione della pressione arteriosa clinica e delle 24 ore (ABPM)
• raccolta dei dati relativi agli esami ematochimici e strumentali che il paziente ha eseguito presso il Centro Ipertensione nell’ambito degli accertamenti routinari per lo studio del profilo cardiovascolare
Risultati: Sono stati arruolati 13 pazienti ipertesi non trattati di nuova diagnosi (HT) e 13 pazienti con ipertensione arteriosa resistente (RH). Gli ipertesi resistenti erano significativamente più anziani (età 66.6±11.9 vs 46.8±11.7 anni, p=0.0002), ma non presentavano differenze significative in termini di sesso, BMI, circonferenza vita e collo. Inoltre i due gruppi presentavano una pressione arteriosa sistolica simile (145±19 vs 146±14 mmHg, p=0.82), mentre la pressione arteriosa diastolica era significativamente minore nel gruppo RH (75±14 vs 90±9 mmHg, p=0.006). Il gruppo RH era trattato con una media di 3.4±1.3 farmaci antiipertensivi. I gruppi RH e HT presentavano valori pressori medi delle 24 h (105.3±7.8 vs 101.8±15.0 mmHg, p=0.46) e notturni simili (93.2±12.7 vs 96.2±9.9 mmHg, p=0.52), mentre i valori medi diurni erano più elevati nel gruppo HT (101.4±11.4 vs 110.3±8.6 mmHg, p=0.03). A conferma di questo risultato, i pazienti RH tendevano ad avere un dipping notturno minore rispetto agli HT (RH 4.6±7.9 vs HT 9.8±7.2%, p=0.09). Il 77% dei pazienti RH e il 46% dei pazienti HTerano non dippers (p=0.10).
I due gruppi presentavano un simile punteggio al questionario ISI (4.1±3.7 vs 5.4±4.1, p=0.35), pertanto non presentavano differenze in termini di prevalenza di insonnia. Tuttavia i pazienti HT riferivano una minore durata soggettiva di sonno (6.8±0.9 vs 6.2±0.7 h, p=0.049) e una maggiore sonnolenza diurna, espressa come tramite il questionario ESS (2.2±2.0 vs 6.4±3.6, p=0.0006). I due parametri erano significativamente e inversamente correlati tra di loro (r= -0.59, p=0.002)
Per quanto riguarda lo screening relativo alle OSAS, utilizzando il questionario STOP-BANG, risultavano ad alto rischio di OSAS il 92% dei pazienti RH e il 23% dei pazienti HT (p=0.0006). AL contrario, utilizzando il questionario Berlin, risultavano ad alto rischio di OSAS il 55% dei pazienti RH e il 54% dei pazienti HT (p=0.97).
Per quanto riguarda lo screening relativo alla RLS, il 27.3% dei pazienti RH e il 53.8% dei pazienti HT presentavano sintomi clinicamente rilevanti di RLS (p=0.19).
I due gruppi presentavano inoltre simili livelli di depressione, ansia e stress cronico, nonché di stato di salute generale fisica e mentale, valutati rispettivamente mediante questionari DASS21 e SF-12.
Nella popolazione totale (RH+HT), i pazienti con alto rischio di OSAS secondo il questionario STOP-BANG presentavano una percentuale di dipping inferiore rispetto ai pazienti a basso rischio (3.5±7.5 vs 11.6±6.2%, p=0.008). Tale differenza era significativa anche dopo aver considerato come covariata il gruppo di appartenenza (HT o RH, p=0.05). Al contrario, non c’erano differenze in termini di dipping tra chi presentava alto e basso rischio di OSAS al Berlin questionnaire. I pazienti con sintomi severi di RLS presentavano una percentuale di dipper superiore rispetto a quelli con sintomi assenti o moderati; tuttavia tale differenza non era più significativa dopo aver considerato come covariata il gruppo di appartenenza (HT o RH, p=0.15). La percentuale di dipping non era inoltre correlata né con lo score di sonnolenza diurna (ESS, r=0.38, p=0.06) né con la durata soggettiva di sonno (r= -0.22, p=0.28).
Conclusioni: il profilo pressorio non dipper è più frequente negli ipertesi resistenti che negli ipertesi di nuova diagnosi ed è associato ad un rischio maggiore di OSAS, rilevato mediante questionario STOP-BANG. Al contrario, gli ipertesi di nuova diagnosi presentano una minore durata soggettiva di sonno e una maggiore sonnolenza diurna, nonché una elevata prevalenza di sintomi di RLS. Tali risultati dovranno tuttavia essere confermati da studi che utilizzino la metodica polisonnografica.
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