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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03202018-173919


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE ANGELI, DAVIDE
URN
etd-03202018-173919
Titolo
Pseudomonas putida: influenza sulla produttività della soia e sul microbioma della sua rizosfera
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof.ssa Giovannetti, Manuela
relatore Prof. Mazzoncini, Marco
correlatore Prof.ssa Turrini, Alessandra
Parole chiave
  • Pseudomonas putida
  • produttività
  • PGPR
  • micorbioma
  • soia
Data inizio appello
09/04/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/04/2088
Riassunto
La tesi di laurea tratta dell’analisi degli effetti di un biofertilizzante, contenente un ceppo del PGPR Pseudomonas putida, sulla produttività della soia e sulla popolazione microbica della rizosfera della pianta, rispetto a tesi di controllo non inoculate.
L’elaborato descrive i benefici che Pseudomonas putida può apportare alle piante e presenta i risultati del terzo anno di sperimentazione (2017) in pieno campo sull’utilizzo del biofertilizzante “Mycofertil” sulla soia, condotta presso il C.i.R.A.A., e offre spunti di riflessione sul possibile utilizzo dei PGPR nel futuro prossimo, eliminando in parte la concimazione minerale, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dell’agricoltura integrata.
I risultati indicano che l’utilizzo del biofertilizzante incrementa la produzione della coltura rispetto alle tesi di controllo, senza influire significativamente sui parametri microbiologici analizzati, riguardanti la popolazione microbica della rizosfera (numero totale dei batteri rizosferici e numero totale di batteri Pseudomonadali; analisi del profilo metabolico della popolazione batterica; livello di colonizzazione micorrizica delle radici di soia). I risultati ottenuti possono considerarsi positivi poiché il biofertilizzante ha permesso un aumento della produttività della soia, rispettando però gli equilibri ecologici della rizosfera.
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