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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03202017-173447


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MALFANTI, RICCARDO
URN
etd-03202017-173447
Titolo
Studio geomeccanico e considerazioni sul rischio di frana della zona di Buca delle Fate (Populonia, LI)
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore D'Amato Avanzi, Giacomo Alfredo
correlatore Galanti, Yuri
Parole chiave
  • geomeccanica
  • frane
  • sistemi di discontinuità
  • Bieniawski
  • analisi all'equilibrio limite
Data inizio appello
21/04/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo studio prende in esame l’area della Buca delle Fate, una grande cala che si affaccia sul Mar Ligure e si estende lungo il versante nord-occidentale del promontorio di Piombino per circa 200 m. L’area di studio è costituita prevalentemente da alte scogliere a strapiombo sul mare e piccole spiagge di ciottoli. Questo lavoro di tesi è finalizzato alla caratterizzazione geomeccanica e all’analisi di stabilità degli ammassi rocciosi della formazione del Macigno (Falda Toscana), costituiti prevalentemente da rocce stratificate con alternanza di litotipi a diversa competenza e con molteplici famiglie di discontinuità. Il lavoro si è svolto su otto stazioni geomeccaniche attraverso una campagna di rilevamento (Aprile-Maggio 2016), durante la quale sono stati studiati i parametri che influiscono maggiormente sulle condizioni di stabilità e di sicurezza delle masse rocciose (resistenza della roccia e caratteristiche geomeccaniche delle discontinuità), facendo riferimento alle raccomandazioni operative internazionali della Int. Soc. of Rock Mechanics (ISRM, 1978). La resistenza della roccia è stata valutata in sito tramite lo sclerometro ed in laboratorio con la prova di carico puntuale, accertando la presenza di rocce da deboli a resistenti. Gli ammassi rocciosi sono stati classificati secondo la classificazione geomeccanica di Bieniawski (1989) trovando una qualità delle masse rocciose compresa tra discreta (classe III) e buona (classe II). Sono stati quindi analizzati i rapporti geometrici tra i sistemi di discontinuità e le superfici libere dei versanti, per individuare le aree dove sono possibili fenomeni di instabilità in roccia. Su queste aree potenzialmente a rischio sono state svolte analisi di stabilità all'equilibrio limite, per definire le effettive condizioni fisico-meccaniche, idrauliche e sismiche capaci di innescare movimenti franosi, per scivolamento, ribaltamento e/o crollo. Le analisi sono state eseguite mediante l’uso di software opportuni per la determinazione dei coefficienti di sicurezza. Lo studio svolto ha messo in evidenza l’esistenza di diverse aree soggette a fenomeni di instabilità (di attivazione difficilmente prevedibile temporalmente), che possono esporre le persone che frequentano l’area a situazioni di rischio non trascurabili. Si ritiene quindi opportuno realizzare una campagna di indagini più approfondita e attuare provvedimenti a tutela della pubblica incolumità (limitazioni d’uso, rimozione delle masse instabili, segnaletica specifica).
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