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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03182014-172634


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GIANNELLI, CHIARA
URN
etd-03182014-172634
Titolo
Il sequestro di persona a scopo di estorsione. Profili dogmatici e dinamiche criminali.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. De Francesco, Giovannangelo
Parole chiave
  • sequestro di persona
  • estorsione
  • 630.
Data inizio appello
07/04/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lavoro svolto ha ad oggetto il delitto di Sequestro di persona a scopo di estorsione, collocato nel Titolo XIII, Dei delitti contro il patrimonio, all'art. 630 c.p., oggetto di profonde modifiche normative apportate dal legislatore in un periodo definito “emergenziale”, in quanto caratterizzato dalla rapida ed allarmante diffusione di episodi di rapimento orientati da finalità estorsive.
Si è scelto di affrontare l'argomento in questione per dare atto dell'evoluzione criminologica che ha investito il fenomeno, comportando un'evidente discrasia tra la disciplina codicistica ed il piano fattuale, ormai appuntato su forme di “sequestro-lampo”, profondamente diverse dai rapimenti messi a punto dall'Anonima Sequestri negli anni '70 ed '80 del secolo scorso e presi a modello dal legislatore dell'emergenza.
Dopo aver affrontato la nascita dell'incriminazione, nonché la sua disciplina nelle codificazioni preunitarie e nel previgente codice penale Zanardelli, si è inteso rendere conto del disposto originario dell'art. 630 del codice penale Rocco, procedendo dunque ad analizzare le modifiche ad esso apportate dalla legge n. 497 del 1974, il decreto-legge n. 59 del 1978, la legge n. 894 del 1980 ed il decreto-legge n. 8 del 1991.
Uno studio accurato svolto in relazione al dibattito dottrinale circa il contenuto offensivo del reato de quo e l'eventuale corrispondenza con la sua collocazione sistematica all'interno del codice ha permesso di esprimere, sul punto, soluzioni alternative in prospettiva de iure condendo.
Al termine di una puntuale analisi della fattispecie delittuosa, si evidenziano i punti dolenti di una disciplina ormai superata, bisognosa di un intervento legislativo “a tutto tondo” che vada a ridefinirne il quadro sanzionatorio evidentemente spropositato, prendendo atto dell'avvenuto mutamento del concreto manifestarsi del reato e della diminuzione della pericolosità avvertita dalla compagine sociale, con l'auspicio che quantomeno venga posta l'attenzione sulla dimensione personalistica di un reato che troverebbe più propriamente la sua sedes materiae nel contesto dei delitti offensivi della persona, nel segno dell'evoluzione dottrinale e giurisprudenziale negli anni affermatasi.
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