Tesi etd-03172015-110322 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VADI, ALESSIO
URN
etd-03172015-110322
Titolo
La pianificazione paesaggistica in Toscana
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. D'Antone, Carmelo
Parole chiave
- paesaggio
- pianificazione
- Toscana
Data inizio appello
13/04/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo elaborato cerca di mettere a fuoco una vasta gamma di problematiche e soluzioni
inerenti la tutela del bene “paesaggio”. Come sappiamo questo è un bene diffuso e quindi
per sua definizione “adespota”, cioè ne viene sottolineata la sua natura immateriale e
contraria ai principi classici della proprietà largamente intesa. E’ per questo che la sua
definizione giuridica ricalca le più ampie definizioni scientifiche, antropologiche e
letterarie, prendendo per buona ed efficace l’impostazione data dall’illustre giurista torinese
Alberto Predieri, anche se in qualche maniera rivisitata ed approfondita in alcuni aspetti,
fino alla stesura dell’articolo 9 della Costituzione repubblicana.
Proprio l’articolo costituzionale sopra citato è il punto di partenza e di arrivo della
discussione in questione: dopo una breve ma esaustiva esposizione della legislazione precostituzionale
in materia, vengono affrontate nel testo le svariate correnti della
giurisprudenza interna ed internazionale riguardanti la tutela ambientale con riferimento al
paesaggio. Si discute infatti della giurisprudenza della Corte costituzionale, di diritto
internazionale, di politiche comunitarie e per finire della centralissima ed importantissima
Convenzione europea del paesaggio con tutti gli sviluppi concettuali e legislativi che ha
comportato in ambito nazionale.
Concluso così il quadro normativo generale, sono passato ad esaminare da più vicino gli
strumenti operativi della tutela paesaggistica, poggiando la lente di ingrandimento sui piani
territoriali, paesistici, paesaggistici e tutte le loro trasformazioni concettuali nel tempo.
In ultima analisi, concernente la prima parte generale, ho voluto buttare lo sguardo sulle
tecniche di approvazione degli strumenti di tutela ambientale soffermandomi principalmente
sulla partecipazione all’iter delle associazioni portatrici di interessi diffusi.
La seconda parte è incentrata sull’illustrazione della disciplina delle aree protette. Se ne
mostra la storia in maniera breve ma concisa, la disciplina oggi applicata ed applicabile e
l’individuazione delle diverse tipologie (tra cui viene approfondita l’area protetta regionale).
La terza parte vuole essere come il nocciolo della questione: ho voluto puntualizzare la
situazione attuale della tutela paesaggistica della mia regione e tutte le sue sfaccettature
inerenti al dialettica tra protezione dell’ambiente in senso lato e libertà economica. Ho così
portato in rilievo l’attenzione sullo strumento principe di questa dialettica: il Piano di
Indirizzo Territoriale con valenza paesaggistica.
In ultima analisi, come da chiusura ho trovato spazio anche per parlare brevemente
dell’istituto che regge la dialettica suddetta: l’autorizzazione paesaggistica e le sue relative
sanzioni in caso di mancata osservanza delle norme ad essa collegate.
inerenti la tutela del bene “paesaggio”. Come sappiamo questo è un bene diffuso e quindi
per sua definizione “adespota”, cioè ne viene sottolineata la sua natura immateriale e
contraria ai principi classici della proprietà largamente intesa. E’ per questo che la sua
definizione giuridica ricalca le più ampie definizioni scientifiche, antropologiche e
letterarie, prendendo per buona ed efficace l’impostazione data dall’illustre giurista torinese
Alberto Predieri, anche se in qualche maniera rivisitata ed approfondita in alcuni aspetti,
fino alla stesura dell’articolo 9 della Costituzione repubblicana.
Proprio l’articolo costituzionale sopra citato è il punto di partenza e di arrivo della
discussione in questione: dopo una breve ma esaustiva esposizione della legislazione precostituzionale
in materia, vengono affrontate nel testo le svariate correnti della
giurisprudenza interna ed internazionale riguardanti la tutela ambientale con riferimento al
paesaggio. Si discute infatti della giurisprudenza della Corte costituzionale, di diritto
internazionale, di politiche comunitarie e per finire della centralissima ed importantissima
Convenzione europea del paesaggio con tutti gli sviluppi concettuali e legislativi che ha
comportato in ambito nazionale.
Concluso così il quadro normativo generale, sono passato ad esaminare da più vicino gli
strumenti operativi della tutela paesaggistica, poggiando la lente di ingrandimento sui piani
territoriali, paesistici, paesaggistici e tutte le loro trasformazioni concettuali nel tempo.
In ultima analisi, concernente la prima parte generale, ho voluto buttare lo sguardo sulle
tecniche di approvazione degli strumenti di tutela ambientale soffermandomi principalmente
sulla partecipazione all’iter delle associazioni portatrici di interessi diffusi.
La seconda parte è incentrata sull’illustrazione della disciplina delle aree protette. Se ne
mostra la storia in maniera breve ma concisa, la disciplina oggi applicata ed applicabile e
l’individuazione delle diverse tipologie (tra cui viene approfondita l’area protetta regionale).
La terza parte vuole essere come il nocciolo della questione: ho voluto puntualizzare la
situazione attuale della tutela paesaggistica della mia regione e tutte le sue sfaccettature
inerenti al dialettica tra protezione dell’ambiente in senso lato e libertà economica. Ho così
portato in rilievo l’attenzione sullo strumento principe di questa dialettica: il Piano di
Indirizzo Territoriale con valenza paesaggistica.
In ultima analisi, come da chiusura ho trovato spazio anche per parlare brevemente
dell’istituto che regge la dialettica suddetta: l’autorizzazione paesaggistica e le sue relative
sanzioni in caso di mancata osservanza delle norme ad essa collegate.
File
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ABSTRACT.pdf | 69.37 Kb |
Frontespizio.pdf | 186.08 Kb |
IL_PAESAGGIO_.pdf | 1.54 Mb |
INDICE.pdf | 126.13 Kb |
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