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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03132013-162514


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PARINI, BRIAN ADEN
URN
etd-03132013-162514
Titolo
La diffusione dell'opinione dissenziente nei sistemi di giustizia costituzionale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Passaglia, Paolo
Parole chiave
  • Corte costituzionale
  • Supreme Court of the United States
  • dissent
  • dissenting opinion
  • Opinione dissenziente
  • voto particolar
  • voti separati
  • sondervotum
  • common law
  • civil law
Data inizio appello
08/04/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/04/2053
Riassunto
Vox clamantis in deserto: in questo modo un editoriale apparso sul New York Times il 23 maggio 1954 si riferiva alla opinione dissenziente che il giudice Harlan aveva espresso cinquantotto anni prima nel caso Plessy v. Ferguson. Non si trattava di un’occasione qualunque: nemmeno una settimana prima che quell’articolo venisse pubblicato, Earl Warren, Chief Justice della Corte Suprema, aveva reso una opinion of the Court, unanimemente accolta da tutti i membri della Corte, con cui veniva definitivamente chiusa la triste pagina della segregazione razziale de jure negli Stati Uniti d’America. Il caso in questione era il celeberrimo Brown v. Board of Education e, nel deciderlo, la Corte Suprema aveva avuto il coraggio e la lucidità di prendere le distanze dalla dottrina del “separate but equal”, affermando che, di fatto, “separate can never be equal”, dando, in questo modo, anche il giusto riconoscimento alla lungimiranza della dissenting opinion con cui Harlan aveva, più di mezzo secolo prima, lucidamente ammonito la Corte Suprema sulle conseguenze di quella dottrina.

Quello appena riportato costituisce, forse, l’esempio più esplicativo del significato profondo e delle potenzialità insite nell’istituto giuridico noto alla dottrina come opinione dissenziente. Di esso, in questo elaborato, si tenteranno di individuare i tratti essenziali e, attraverso la prospettiva comparativa, le linee della sua diffusione al di fuori dell’ordinamento - quello statunitense - che lo ha dato alla luce: si osserverà come l’opinione dissenziente sia nata all’interno di quel sistema giuridico in modo spontaneo e a causa di una ben precisa serie di eventi, ma anche come essa rappresenti, insieme con i principi che vi stanno alla base, un dato, in definitiva, connaturato all’intera tradizione anglo-americana; nell’analisi, si affronterà, inoltre, il differente approccio all’opinione dissenziente che si è andato formando negli ordinamenti giuridici di tradizione romanistica, dove il prevalere di principi opposti, ispirati al positivismo, ha determinato un esito diverso, di fatto speculare a quello di common law, al problema della conoscibilità dei voti divergenti.

Le due posizioni così esposte, saranno, ad ogni modo, solo il punto di partenza per l’introduzione di un’ulteriore e fondamentale considerazione, avente ad oggetto il ruolo che, oggigiorno, assume - o può assumere - l’opinione dissenziente nel settore, del tutto peculiare, della giustizia costituzionale: in quest’ambito, si noterà come l’istituto risponda a principi nuovi, legati alle particolari funzioni attribuite alle corti costituzionali, che, esulando dagli schemi tradizionali del confronto fra civil law e common law, permettono di rivestire l’opinione dissenziente di un significato autonomo e di un compito innovativo, in funzione della tutela del pluralismo democratico e di un’evoluzione dell’interpretazione costituzionale nel segno della continuità.

Nel corso dell’analisi, accanto a una ricostruzione delle linee generali della diffusione dell’opinione dissenziente, verranno prese in considerazione, in modo più dettagliato, le due principali esperienze di civil law - quella della Spagna e quella Germania - in cui si è optato per l’introduzione dell’istituto nella procedura di fronte ai giudici costituzionali. Uno spazio autonomo verrà inoltre dedicato anche al nostro ordinamento, dove, come è noto, pur non essendo ammessa l’opinione dissenziente, si registra, allo stesso modo, un vivace dibattito, invero intensificatosi a partire dagli anni ’90, in merito a una sua eventuale introduzione.

Da ultimo, in conclusione dell’elaborato, si osserverà come il rilievo autonomo che è stato - ed è, sempre più spesso - riconosciuto all’opinione dissenziente nel campo della giustizia costituzionale, sia indice, oltre che di una visione condivisa di ordinamento giuridico, anche di una certa corrispondenza - per quanto a lungo avversata - fra le due facce della medaglia della tradizione giuridica occidentale; una corrispondenza che, in definitiva, ha nel “piano dei valori” il proprio ambito più fecondo.

Cap. 1: Introduzione al concetto di opinione dissenziente
Cap. 2: La concezione tradizionale di opinione dissenziente nella common law e nella civil law
Cap. 3: La diffusione dell'opinione dissenziente dei sistemi di giustizia costituzionale
Cap. 4: Aspetti a favore e contro la conoscibilità delle opinioni dissenzienti
Cap 5: La nascita della dissenting opinion e il suo ruolo nella Corte Suprema statunitense
Cap 6: L'introduzione dell'opinione dissenziente negli ordinamenti spagnolo e tedesco
Cap 7:Il dibattito sull'introduzione dell'opinione dissenziente nella giustizia costituzionale italiana
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