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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03122015-214930


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ARGENTINI, MARCO
URN
etd-03122015-214930
Titolo
La nozione di "minaccia alla pace" e le frontiere mobili della sicurezza collettiva delle Nazioni Unite
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Calamia, Antonio Marcello
Parole chiave
  • sicurezza collettiva
  • ebola
  • Consiglio di Sicurezza
  • terrorismo
  • ONU
Data inizio appello
13/04/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questo elaborato verranno messe in relazione fra loro alcune recenti tendenze volte ad ampliare le frontiere della sicurezza collettiva delle Nazioni Unite. Con la risoluzione n. 1373 (2001) il Consiglio di Sicurezza ha adottato delle misure di contrasto a un ventaglio indefinito di situazioni riconducibili al terrorismo internazionale, volte a imporre agli Stati alcune misure interne di attuazione. Questo approccio del Consiglio – c.d. “legislativo” – è stato ripreso con la ris. 1540 (2004) sulle armi di distruzione di massa e con la recente ris. 2178 (2014) sui foreign fighters. Il problema di questa impostazione risiede nella necessità di definire l’esatto margine di discrezionalità goduto dal Consiglio di Sicurezza nella determinazione di una “minaccia alla pace”. La ristretta rappresentatività di quest’organo induce a ritenere che, in questa progressiva espansione del campo operativo del Capo VII, le sole maggioranze prescritte dalla Carta delle Nazioni Unite possano risultare insufficienti. Saranno quindi tracciate alcune linee guida procedurali che permettano di legittimare questo progressivo ampliamento su una maggiore inclusività del procedimento in seno al Consiglio di Sicurezza. La ris. 2177 (2014), sponsorizzata da 131 Stati, ha definito l’epidemia di Ebola una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, confermando una funzione di health-keeper in capo al Consiglio di Sicurezza. A questa risoluzione si collegano due ordini di questioni, legati rispettivamente ai limiti posti attorno all’azione del Consiglio di Sicurezza e alla ripartizione di competenza con altri organi o agenzie delle Nazioni Unite. Questo elaborato si propone di identificare possibili soluzioni che, senza rinunciare all’efficacia tipica delle decisioni del Consiglio, non sviliscano il principio cardine del necessario consenso degli Stati, che rischierebbe di venire oscurato qualora la sicurezza collettiva si espandesse, in assenza di un consenso della comunità internazionale, oltre i limiti tracciati dalla Carta delle Nazioni Unite.
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