ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03022014-215526


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
RISO, ALESSANDRO
URN
etd-03022014-215526
Titolo
L'incidenza del giudicato penale su giudizi extrapenali
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Marzaduri, Enrico
Parole chiave
  • art 24 cost
  • efficacia assoluta e realtiva giudicato penale
  • art 75 cpp
  • principio unità del giudicato
  • art. 651 cpp
  • art. 652 cpp
  • art.654 cpp
Data inizio appello
07/04/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo studio offre un quadro analitico dell’influenza esercitata dal giudicato penale nell’esercizio della giurisdizione civile, amministrativa o tributaria, qualora la risoluzione della controversia che ha dato avvio al giudizio extrapenale dipenda da quanto statuito in via definitiva dal giudice penale.
Il tema viene svolto, in prima battuta, ripercorrendo l’excursus storico dei rapporti fra giudicato penale e giudizio civile o amministrativo, a partire dal dibattito ottocentesco fino al codice di procedura penale del 1988.
In secondo luogo, si appronta una pedissequa analisi della disciplina attualmente vigente contenuta agli artt. 651, 652 e 654 c.p.p. , raffrontando le singole norme con i corrispondenti artt. 25, 27 e 28 del Codice Rocco.
Infine, separatamente, si affronta la questione dell’effetto del giudicato penale sugli accertamenti da effettuarsi nell’ambito di un processo tributario.
Un siffatto percorso permette di mettere in luce, relativamente all’efficacia del giudicato penale nei giudici civili e amministrativi, il graduale abbandono della concezione della prevalenza del giudicato penale ed efficacia erga omnes, coerente con il modello di processo “inquisitorio” adottato dal legislatore del 1930, a favore di un ridimensionamento di tale efficacia, che tutt’ora non risulta essere del tutto abbandonata.
D’altra parte, si prende atto che nell’ipotesi in cui sia un giudice tributario ad imbattersi in una controversia la cui risoluzione postula l’accertamento di un fatto di reato, la più recente giurisprudenza è risoluta nel non negare né affermare in assoluto una efficacia vincolante del giudicato penale, ma percorrere quella che la dottrina chiama “terza via”, cioè far sì che il giudice tributario valuti secondo il suo libero apprezzamento e con vaglio critico quanto statuito in una sentenza penale ormai definitiva.
File