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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02282005-105347


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Pirino, Davide
Indirizzo email
22354603@studenti.unipi.it
URN
etd-02282005-105347
Titolo
Studio dell'influenza del campo astrocitario sulla dinamica neuronale.
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE FISICHE E ASTROFISICHE
Relatori
relatore Fronzoni, Leone
Parole chiave
  • neurone
  • campo astrocitario
  • astrociti
  • onde di calcio
Data inizio appello
18/03/2005
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il cervello umano è un sistema estremamente complesso formato da circa cento miliardi di cellule. Di queste cellule solo il dieci per cento sono neuroni. Il restante novanta per cento è costituito da un tipo di cellule chiamate cellule gliali. A loro volta le cellule gliali sono per la gran parte cellule a forma di stella denominate astrociti. Fino a qualche anno fa si riteneva che solamente i neuroni fossero responsabili dell’elaborazione dell’informazione all’interno del cervello e agli astrociti veniva attribuito soltanto il ruolo di fornire energia ai neuroni. Questo dogma, che vedeva il neurone come elemento principe del cervello umano, è caduto quando una serie di studi sperimentali (come per esempio quello di Portner e McCarthy del 1996) ha dimostrato che gli astrociti rispondono al potenziale di azione dei neuroni mediante dei recettori metabotropici di glutammato: ovvero sono in grado di ’intercettare’ le comunicazioni tra i neuroni. L’attenzione della comunit`a scientifica si è quindi concentrata notevolemnte sugli astrociti producendo un gran numero di lavori sia teorici che sperimentali.
Si sta attualmente cercando di capire quale ruolo abbiano gli astrociti nell’elaborazione dell’informazione all’interno del cervello. Il lavoro di tesi qui presentato rientra in questa corrente di ricerca; abbiamo cercato di mettere in evidenza, tramite la simulazione di una rete neuro-gliale, in che modo gli astrociti influenzano la dinamica neuronale.
Ci siamo dapprima concentrati (capitolo 1) sulla propagazione delle onde di calcio in una matrice di astrociti, ovvero abbiamo scelto un modello comportamentale di astrocita che fosse poco dispendioso dal punto di vi- sta computazionale ma che permettesse la propagazione di onde di calcio all’interno di un agglomerato di cellule astrocitarie. Le onde di calcio co- stituiscono, infatti, il mezzo principale di comunicazione intercellulare. Una volta scelto il modello (modello di Atri et al.) lo abbiamo implementato su un computer utilizzando il metodo delle differenze finite. Le simulazioni im- plementate dimostrano che il modello ammette la propagazione di onde di calcio in una matrice di cellule astrocitarie; tali onde possono avere vari tipi di fronti d’onda (concentrici e a spirale ) a seconda delle condizioni iniziali che le generano. Avendo come scopo principale quello di simulare una rete neuro-gliale, il passo successivo è stato scegliere il modello di neurone da uti- lizzare per simulare il comportemento della rete puramente neurale. Anche in questo caso abbiamo scelto un modello (modello di Izhikevic) che fosse computazionalmente economico ma biologicamente verosimile. Il capitolo 2 è appunto dedicato all’analisi del modello, delle sue proprietà dinamiche e della sua verosimiglianza biologica. Utilizzando i due modelli scelti abbiamo dunque simulato alcune reti neuro-gliali (capitolo 3) cercando di capirne la dinamica. In particolare abbiamo notato che la presenza degli astrociti può mantenere attiva una rete neurale che, autonomamente, resterebbe nel suo stato di riposo. Abbiamo poi analizzato (capitolo 4) l’influenza degli astro- citi sulla statistica degli intervalli inter-spike. Un risultato che riteniamo importante è che la presenza degli astrociti riduce la clusterizzazione temporale dei neuroni. Tale clusterizzazione, se coinvolge un grosso numero di neuroni, pu`o essere associata a disturbi come l’epilessia. La presenza degli astrociti potrebbe quindi ridurre la presenza di scariche ’epilettiche’ in una rete neurale.
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